Quel martedì del 7 gennaio 1981, si presentò alla sede del Coni di Bari credendo di essere diventato milardario, con quella che considerava la sua schedina vincente. A distanza di 34 anni, invece, Martino Scialpi (nella foto del Corriere.it) non ha ancora ricevuto un euro e quella che doveva essere una vincita miliardaria si è invece trasformata in una lunga vicenda legale ancora non conclusa.

 

La storia è stata ripresa e raccontata dal Corriere della sera, dato che proprio oggi l’aspirante vincitore si presenterà per l’ennesima volta al tribunale di Roma nella speranza di porre fine alla vicenda, che l’ha portato persino a  doversi difendere dall’accusa di frode, per aver falsificato (lo si accusò invano) la schedina, accusa da cui però fu assolto nel 1987.

Una battaglia legale che per Scialpi, un modesto ambulante ora disoccupato, ha avuto dei costi elevati tanto da condurlo a ricevere un pignoramento sulla casa. Problemi che si riversano anche sul suo matrimonio e così anche la moglie decide a un certo punto di lasciarlo.

Come scrive il quotidiano: “Nonostante nel 2012 un giudice abbia definitivamente stabilito, dopo un’infinita querelle legale che è passata dai tribunali di Lecce, Salerno, Bari, Roma e Taranto, che Scialpi ha diritto di avere dal Coni 2.604.823,59, l’ente si rifiuta ancora di pagare”.

La somma che dovrebbe finire sul conto corrente di Scialpi è accantonata in una filiale Bnl di Roma, la banca del Coni, in attesa che un giudice decida sull’ennesimo ricorso presentato dal Comitato sportivo. L’ultima udienza del 3 dicembre è stata rinviata al 6 maggio del 2015.

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