L’Italia e Roma, come culla della cristianità, sono un obiettivo “non secondario” dell’Isis (l’organizzazione islamista attiva in Iraq e Siria), anche se al momento non ci sono “evidenze investigative di progettualità terroristiche nel nostro Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in un’informativa alla Camera.

 

Alfano ha anche confermato che “sono 48 le persone che risultano passate dall’Italia per andare a combattere in Siria”. Tra queste due hanno passaporto italiano, una delle quali è il giovane genovese Delnevo ucciso in Siria nel giugno dello scorso anno. Ancora, fonti di intelligence “non segnalano rischi che esponenti dell’Is arrivino in Italia attraverso i flussi di migranti, ma non si sottovaluta nulla, non si può escludere la possibilità” ha aggiunto Alfano. “Il terrorismo di matrice religiosa dell’Isis – ha concluso il ministro dell’Interno – veste anche abiti europei, lanciando una sfida senza precedenti alla sicurezza globale: è un’organizzazione che ha risorse che nessun’altra prima ha avuto”.

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