C’era anche lui a Thiene ieri, all’ex ospedale Boldrini . Quel papà speciale, da cui è partita l’idea del successo letterario ‘Se ti abbraccio non aver paura’, che parla della vita di un padre e di un figlio autistico che intraprendono un viaggio fino in America. Franco Antonello è l’emblema di madri e padri che nonostante il dramma dell’handicap dentro casa, non si danno per vinti e continuano a vivere. Con più intensità di prima, nonostante quel ‘peso’, che la disabilità rappresenta al di là di etichette ipocrite e buoniste, che nulla hanno a che vedere con l’esistenza reale e concreta che molti genitori sono costretti a vivere. Vite dure che solo pochi possono capire, con il macigno di un mondo indifferente, di istituzioni e di politica pronta a a riempirsi la bocca di parole vuote e ben distanti dal dramma reale di chi la disabilità ce l’ha in casa: 24 ore su 24, senza il sostegno di nessuno.
Ieri, coloro che ruotano attorno ai ‘I bambini delle Fate” hanno presentato il progetto mirato alla diagnosi e alla riabilitazione precoce dei disturbi dell’apprendimento . Già ideato dal servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’Ulss 4, il progetto è stato finanziato dalla Fondazione, che si occupa prevalentemente di minori con disabilità e ha già ottenuto significativi risultati sul territorio veneto, finanziando altri progetti sia a Vicenza che a Padova, oltre che in Lombardia. Numerosi sono gli imprenditori che, con il loro fondamentale apporto, sostengono la Fondazione nel concretizzare questa finalità.
Il progetto sostenuto dalla Fondazione, che è riuscita a coinvolgere venticinque aziende del territorio, permette di intervenire in tempi adeguati al presentarsi del problema legato all’apprendimento e alla sua riabilitazione, dando così una risposta tempestiva ai bisogni della cittadinanza che si rivolge ai Servizi Sanitari. Come ha sottolineato Leoni, si tratta di un importante aiuto ai bambini affetti dal disturbo per sviluppare le proprie potenzialità, con ricadute positive sull’apprendimento scolastico e sulle eventuali ansie e tensioni all’interno delle stesse famiglie.
La Fondazione si occupa prevalentemente di progettualità dedicate a minori con disabilità ed ha già ottenuto significativi risultati nel territorio nazionale. Gli obiettivi sono quelli di fornire un approfondimento diagnostico e soprattutto un intervento riabilitativo per migliorare il quadro clinico e poter incidere sulle eventuali comorbilità che a volte accompagnano il disturbo stesso. Un approccio precoce diventa fondamentale.
La proposta è articolata in più fasi; la prima riguarda la valutazione per la diagnosi differenziale fra DSA e altri disturbi aspecifici dell’apprendimento; la seconda riguarda l’approfondimento diagnostico di secondo livello centrato sugli ambiti di difficoltà come lettura, scrittura, calcolo o più disturbi insieme, attraverso strumenti standardizzati come prove di lettura, di comprensione del brano, di scrittura e di calcolo; la terza fase è legata alla riabilitazione logopedica specifica senza la quale non vi è miglioramento del disturbo. L’essenza e l’importanza del progetto stanno proprio nell’acquisizione di nuove risorse professionali che permetteranno un intervento il più precoce possibile.
Solo nel Veneto sono sette i progetti sociali sostenuti dai Bambini delle Fate e dal contributo degli imprenditori presenti nei singoli territori. Un circolo virtuoso che si alimenta dal 2005, da quando la Fondazione di Castelfranco Veneto lanciò la sua originale ed efficace formula a favore del mondo dell’associazionismo e del volontariato, che ha permesso finora di erogare contributi per oltre un milione e mezzo di euro. E un lungo elenco di iniziative che aspettano imprenditori generosi e lungimiranti, capaci di dare al loro lavoro il respiro della solidarietà e dell’impegno sociale, e di misurarne i risultati.
di Redazione Thiene on line