Quando c’è da dire che il centro storico sta morendo tutti a sbracciarsi dietro al monitor di un pc, tablet o telefono, quando dalla protesta si passa alla proposta, le idee appaiono poco chiare. Su un punto i candidati sono concordi e chiari: le Ali di Farfalla per diventare realtà dovranno passare dall’approvazione della giunta che succederà, dopo l’urna, a quella di Gianni Casarotto.
Manca davvero poco alle elezioni per il nuovo sindaco di Thiene. Ancora molte questioni non sono state chiarite, alcuni punti di vista glissati. I cittadini chiedono proposte concrete. Con questo articolo cercheremo di fare chiarezza riguardo due questioni molto sentite dai thienesi, motivo spesso di polemiche anche sui social, come riportato in questo articolo: https://www.altovicentinonline.it/attualita-2/thiene-ancora-polemiche-sul-weekend-ma-il-centro-si-anima-le-aspettative-sulla-nuova-amministrazione/
Ecco i punti di vista dei cinque candidati.
“Confermo la mia ferma volontà di non approvare questo progetto che solo sotto il punto di vista
“Ipotizzare, studiare, analizzare, chiedere preventivi di spesa per progetti futuri è il pane quotidiano di un’amministrazione, in seguito, con i dati alla mano si decide come e se procedere. Non vedo lo scandalo! All’interno delle risorse del “distretto del commercio” era stata individuata (con l’assessore di riferimento Samperi) la realizzazione di uno studio sul centro storico. Attività pertanto avviata e, sin dalla conferenza stampa, si è chiarito che tutti gli atti successivi saranno valutati dai futuri amministratori. Quindi non c’è nessun progetto approvato, tantomeno l’opera è presente nel piano triennale. Chi sarà chiamato a guidare Thiene potrà procedere alla realizzazione, oppure rinunciare“.
La maggioranza propone molti più eventi, Michelusi punta i fari sugli eCommerce
Tutti prendono atto delle svariate difficoltà che sta attraversando il centro storico e unanime si dicono pronti alla ‘rivoluzione’. Ma non tutti riescono ancora a dare delle proposte reali che possano fare intendere con che modalità si arriverebbe a questa tanto annunciata rivoluzione. I candidati provano comunque a dare un’accento al loro piano elettorale, esponendo i settori che andrebbero rivisti. Emerge soprattutto l’interesse nell’aumentare gli eventi, anche se tutto sommato le iniziative proposte sembrano essere già state inserite nei programmi annuali passati. Si parla anche di dare spazio ai quartieri in modo da far conoscere ai turisti nuovi punti di vista della città, collaborazione con i privati, nuovi accordi tra commercianti e comune, viabilità. Molti botti sparati a raffica, pochi di impatto.
“Abbiamo inserito una voce sulla programmazione di mercatini di antiquariato e vintage un giorno al mese” dichiara Alberto Ferracin. “Vorremo che Thiene diventasse un riferimento per gli appassionati e non, seguendo l’esempio di alcune città note come Vicenza, Piazzola del Brenta e Asolo. Città che hanno compreso la forza di questi eventi che attraggono indubbiamente turisti e fanno bene all’economia. Ho a cuore la situazione, faccio parte degli Amici di Thiene da più di 15 anni. Gli eventi attraggono molte persone anche da fuori città, è importante proporre e innovarsi, mantenere le tradizioni ma anche accoglierne di nuove. Vorrei fare i miei complimenti all’associazione “Amici di Thiene” per il loro impegno in questi anni. So di persona cosa comporta organizzare queste manifestazioni. Ricordiamoci che i componenti sono tutti volontari che regalano il loro tempo, la cosa più preziosa che uno ha nella vita, per il bene della città”.
Anche per la Scanavin la via maestra sarebbe quella di ampliare le iniziative culturali, non solo per il centro storico: “Strategia principale dell’Amministrazione sarà quella di stimolare la collaborazione dei vari soggetti fornendo strumenti e promuovendo la progettualità al fine di realizzare iniziative culturali di intrattenimento, facendo la regia durante tutto l’anno per programmare degli eventi anche con altre città. Durante tutto l’anno svariate iniziative saranno sostenute quali incontri letterari, musica dal vivo nei locali, auto d’epoca, street art, mercatini dell’antiquariato, giornata della famiglia e del fanciullo con giochi in strada, disegni sull’asfalto con il coinvolgimento delle scuole thienesi, contest per animali (gare di bellezza od agilità), sfilate di moda, confronti enogastronomici, organizzati dagli operatori economici, dagli esercenti delle attività commerciali, bar e ristoranti. Queste in breve sono alcune delle mie idee di offerta culturale per il centro storico e non solo. Il desiderio è poi che ogni frazione o quartiere di Thiene abbia uno spazio culturale e date preposte per ravvivare l’attività conviviale in ogni angolo della città, per pari dignità sia sociale che economica.”
Più graffiante Daniele Apolloni che punta il dito contro il lavoro svolto sinora, ma indica pochi elementi per un vero cambiamento: “La città sta morendo e il Centro Storico è solo un primo indicatore dello sfacelo cittadino. E invece sconfortante leggere che sempre quegli stessi uomini e donne che hanno portato Thiene in questo stato, oggi cercano ancora di plagiare i thienesi dichiarando che la soluzione per far rinascere la città sta in 4 teli di plastica colorata pagati a peso d’oro. Thiene ha bisogno di una cura radicale per rinascere, l’ho detto mille volte e lo sostengo ancora. Una cura che comprende Ascom, le Botteghe del Centro, viabilità, residenze, programmazione, turismo, collaborazione coi privati, ma soprattutto intelligenza e capacità.”
Manuel Benetti si accoda sulla necessità di un accordo tra comune e commercianti ed elenca le sue idee per far riemergere il centro storico: “Serve un patto tra Comune e privati. Le mie proposte per rivitalizzare il centro sono: rimodulazione della tassazione comunale allo scopo di incentivare nuove attività commerciali; definizione di accordi con le proprietà private (es.galleria Garibaldi) per poter prendere a carico del Comune la ristrutturazione in modo da migliorare l’immagine ed il decoro della città; programmazione annuale di eventi per la promozione della Città e del territorio; sostenimento delle iniziative private volte allo sviluppo dell’impresa turistica. (Es.b&b o strutture alberghiere)”.
Giampi Michelusi invece rimarca una nota di cui ha già fatto parola in diverse occasioni, ovvero la presenza del nemico numero uno dei negozi: gli eCommerce. Resta disponibile a rivedere accordi con associazioni di categoria e comune, ma bacchetta anche i ‘leoni da tastiera’ che sui social puntano il dito sugli eventi che l’amministrazione presenta: “Postare una foto presa dalle webcam alle 14 in una giornata uggiosa, oltre che scorretto è fuorviante ma, si sa, in questa giungla di tastiere vince la medaglia il leone che la spara più grossa. Domenica ero presente in centro dalle 16 alle 20; ho sempre notato un flusso continuo di persone, anche provenienti da altri comuni. Nel mio programma elettorale, a disposizione dei cittadini, esiste un intero capitolo rivolto al “Commercio e al Turismo”; un’analisi attenta e puntuale che abbiamo sviluppato assieme a tutti i 72 candidati che sostengono la mia candidatura. Mi permetto di ricordare che, purtroppo, i dati che provengono dall’eCommerce sono questi: nel 2021 gli acquisti online valgono 39,4 miliardi (+21% rispetto al 2020). Questo significa che la sinergia tra le associazioni di categoria e la pubblica amministrazione deve prevedere incontri costanti e strategici al fine di arginare un gap che sta colpendo indistintamente tutte le città. Da parte mia sono pronto e disponibile a testare strumenti più svariati di ricettività, unite a forme ludiche, artistiche e culturali che diano respiro non solo al centro storico, ma anche a tutti i quartieri della città”.
Una caratteristica che risulta essere evidente tra gli interventi della maggior parte dei candidati, è quella dell’attitudine a screditare l’avversario piuttosto che mettere sul piatto soluzioni pratiche e chiare che possano aiutare gli elettori a prendere una seria decisione. Le risposte, spesso e volentieri, risultano essere provocatorie e di attacco più che costruttive. Infatti poche volte vengono illustrati piani convincenti per far fronte ai punti critici presentati. D’altro canto i cittadini, chiamati al voto il 12 Giugno, non hanno ancora chiaro come verranno risolte alcune problematiche, in quanto le risposte che vengono fornire restano spesso sterili, di circostanza, diplomatiche o accusatorie, ma poco pratiche.
Laura San Brunone