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Thiene. Spremuti come limoni e costretti a fare gli extra a 1 euro l’ora. Stop ai servizi notturni della Polizia Locale

Da domani a Thiene e in tutti i comuni del Consorzio Nord Est Vicentino non vedremo più pattuglie della Polizia Locale per le strade di notte. Da giovedì 14 dicembre non si svolgeranno i servizi notturni. Lo ha deciso il personale del Consorzio di cui è capofila Thiene, dopo essere stato spremuto come un limone e umiliato perchè sottopagato. Una situazione diventata insostenibile anche dal punto di vista morale, oltre che economico, dopo il congelamento dell’emolumento per i servizi extra che gli agenti svolgevano e che hanno deciso in maniera unanime di stoppare. Una vicenda che risale a due anni fa, con l’intimazione della Procura della Corte dei Conti al Consorzio  di non erogare quella somma contestata. Il periodo finito sotto la lente d’ingrandimento  va dal 2018 al 2021.  Eravamo in piena pandemia e i nostri agenti hanno continuato a lavorare con la fiducia che la situazione si sbloccasse. Nel frattempo hanno lavorato a testa bassa eseguendo decine di arresti, anche per rapine a mano armata e nella lotta agli stupefacenti. I numeri delle operazioni del Consorzio Nord Est Vicentino la dicono tutta sul fatto che poliziotti e poliziotte hanno continuato ad operare sul territorio, dove vedevamo le loro auto e la loro presenza, nonostante fosse stato falciato il loro compenso, costringendoli a lavorare per meno di un euro  l’ora.

In sostanza, per due anni, il personale del Consorzio Nordest Vicentino che  costa in media il 25% in meno di un Agente di Polizia di Stato o di un Carabiniere si è speso nonostante la mortificazione economica e solo per una questione di fiducia, che è venuta meno perchè, come denunciano gli agenti stessi, la mole di lavoro è enorme ed il trattamento è umiliante.

Per non parlare della posizione lavorativa dello stesso Comandante, inquadrato per anni come funzionario malgrado svolgesse le funzioni di un dirigente ( lo dice la stessa  Corte dei Conti, che invitava chi di competenza a regolarizzare il contratto). Giovanni Scarpellini, per farla semplice,  veniva ricompensato con un assegno ad personam per coprire la differenza salariale.
Scarpellini  aveva accettato una decurtazione dello stipendio del 50 per cento svolgendo una media di 11 ore al giorno. La vicenda ha avuto gli onori della cronaca per giorni e a fare scalpore erano quei 7 euro l’ora percepiti da un ufficiale di razza,  alle soglie della pensione. Un comandante chiamato a gestire la sicurezza di un territorio di 47 comuni, che vivono anche il problema del sotto organico delle forze dell’ordine dello Stato. 

Natalia Bandiera