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Thiene. Il commercio del centro potrebbe rinascere “con un grande marchio”

Un grande attrattore commerciale, in pieno centro a Thiene, per riportare gente tra corso Garibaldi, le piazze e le stradine laterali e rivitalizzare il commercio, settore che è sempre stato fiore all’occhiello e tratto distintivo della città.

La voglia di essere una specie di Klagenfurt, o la copia in formato ridotto delle grandi cittadine tedesche, che da sempre posizionano un grosso marchio catalizzatore in pieno centro per far confluire l’indotto.

La sede della Banca Popolare, la zona dell’ex Nordera e l’area Ferrarin finiscono sotto i riflettori su ‘Sei di Thiene’, grazie all’ex direttore di Ascom Nicola Maragnin, ispirato ‘dall’affare Carrefour’, con il grande supermercato francese che ha venduto a Tosano tenendo però per sé la galleria commerciale nel grande immobile a sud di Thiene, consapevole che un supermercato con un nome importante ha una grandissima forza trainante.

La proposta di Maragnin ha fatto breccia nel cuore di molti thienesi e di utenti ai lavori, che si sono scatenati in commenti e che non vedrebbero l’ora di veder rifiorire il centro storico di Thiene, un tempo affollato di gente che sfilava tra vetrine sfavillanti e oggi ingrigito da vetrine abbassate e luci spente.

Causa del covid, in parte, ma causa anche di un decadimento commerciale dovuto non solo alla crisi, ma anche alla mancanza di spirito di innovazione, di azzardo, di voglia di tornare ad essere la perla commerciale dell’Alto Vicentino.

Maragnin, che nel commercio ha avuto le mani ‘in pasta’ per anni, lancia l’idea: “Pensate ai tempi in cui esisteva la Standa in centro a Thiene (su 3 piani, dove oggi c’è il negozio Dani). Questo momento storico, con il Carrefour chiuso in procinto di diventare Tosano e la galleria senza il suo traino principale, potrebbe farci capire come un forte attrattore di pubblico (ipermercato e centro hi-fi) possa fungere da volano per qualsiasi esercizio di vicinato indipendentemente da dove sia ubicato. Ora che l’ipermercato è vuoto sarebbe interessante capire quanto stanno lavorando i negozi della galleria commerciale”.

A dare il primo input all’ex direttore di Ascom sulla necessità di riportare attenzione sul commercio cittadino, soprattutto in vista delle elezioni amministrative in programma per il 2022, era stato il thienese Giacomo Saugo, che provocatoriamente aveva chiesto, sempre sulla pagina di riferimento della città, ‘cos’è un esercizio di vicinato?’

Maragnin ricorda bene quando i commercianti di Thiene andarono in visita a Klagenfurt, in Austria, per prendere ispirazione dalla City Arkaden, la grande galleria commerciale in centro. E secondo lui, qualsiasi grande marchio potrebbe avere un forte potere di attrazione: “Che si chiami Tosano, Carrefour, Famila, Esselunga o Trony poco importa. Se metto un forte attrattore vicino ad una rete commerciale la rendo ancora più forte. Perché non pensare seriamente a far convergere questi grossi brands a ridosso del centro, o addirittura dentro il centro storico? Certo, bisogna fare un piano parcheggi, capire in quale area (ce ne sono alcune veramente interessanti), conoscere i diritti acquisiti dei privati, studiare la viabilità. Ma alla fine sono cose che si fanno sempre, anche quando si individua un’area commerciale vicino ad un casello autostradale”.

Maragnin ha le idee be chiare e a chi gli dice che “in centro costa troppo” risponde: “Bisognerebbe valutare se costerebbe di più acquistare l’ex Banca Popolare di Vicenza in via Trento o fabbricare da zero (con acquisto terreno) una media struttura di vendita, che a Thiene può arrivare fino a 2500 metri quadri”.

Alla proposta dell’ex direttore Ascom segue la risposta di Carlo Gecchelin, ex consigliere comunale di Thiene, che individua nell’area Ferrarin un eventuale location ideale, libera dai vincoli architettonici e stradali del centro storico, che ha una struttura di tipo medievale. “Sono convinto che il grosso brand, indipendentemente dal nome, sia un fattore di attrazione”.

C’è anche chi poi ipotizza la grande area dell’ex Nordera, dove ci sarebbe anche un parcheggio a portata di mano, fattore non trascurabile nel caso che il grosso brand fosse un supermercato, dal quale notoriamente si esce con sacchi e borse che devono essere velocemente riposte in auto.

“Nelle aree come l’ex Ferrarin e l’ex Nordera si vede esattamente la ‘mano’ di una amministrazione locale – sottolinea Massimo Panetta – Sono a mio modesto avviso due opportunità per la mia città, ma servono idee ancor prima di soldi, soldi privati naturalmente. E in particolare mi auguro che si possa guardare da angolazioni diverse la opportunità”, conclude Panetta, che suggerisce agli amministratori di oggi o della prossima tornata di guardare bene Thiene dall’alto, magari con un drone, per comprendere la situazione e valutarla anche nel complesso con gli altri Comuni.

Anche Giacomo Saugo, che per primo aveva fatto riflettere sul concetto di negozio di vicinato e grande distribuzione, concorda con il pensiero che “portare la gdo in centro città sarebbe il sistema più veloce e semplice per rivitalizzare il centro”.

Maragnin non molla ed è sicuro che il rilancio del commercio sarà uno dei temi che verranno necessariamente discussi dai candidati alle prossime amministrative: “Una cosa simile alla City Arkaden potrebbe essere fattibile a Thiene in scala più ridotta, senza stravolgere la città. L’Arkaden ha decine e decine di negozi, oltre a un Billa da 1000 metri quadri e un Saturn da altrettanti. Basterebbe molto molto meno per sortire un effetto simile rapportato alla città”.

Peccato che alla vivace discussione non abbia partecipato qualche commerciante del centro.

A.B.