Non ha fermato nemmeno la pioggia tifosi e “non tifosi” che sono a caccia del biglietto per assistere alla partita di mercoledì. Tutti in fila, sotto la pioggia, anche con sedioline portate da casa a creare un serpentone in via Roma per poter accedere alla nota rivendita di tabacchi Balasso. Per questi noti commercianti sono giorni di lavoro infinito e le foto che vi mostriamo anche oggi ne danno l’idea.
Luca Meloro arriva da un comune della Valle dell’Astico e confida di aver preso un giorno di ferie per venire a prendere il biglietto a Thiene. Poi c’è Sonia, che per amore è in fila da ore sotto l’acqua perchè il suo fidanzato non poteva assolutamente staccare dal lavoro. C’è ancora Maurizio che ha promesso a suo figlio che domani sera, costi quel che costi, lo porterà a fare il tifo per il Lanerossi Vicenza.
Quelli che non vogliono fare la fila
Da domenica sera, il tan tan di telefonate è incredibile. Amici che non ti fanno gli auguri a Natale e che a stento ti salutano per strada che ti chiedono come fare ad avere il biglietto per accedere allo stadio. Altri sono convinti che tu abbia la bacchetta magica e possa farglielo spuntare dal cilindro, come il mago fa con le colombe.
“C’è chi ha seguito ogni partita con il cuore in gola, chi ha sofferto durante i freddi mesi invernali sugli spalti, chi ha gioito e pianto con la squadra, e poi ci sono loro: i “Non Tifosi” del Lanerossi Vicenza. Questi spettatori particolari si presenteranno in massa solo per la finale di Serie C, pronti a godersi lo spettacolo senza aver vissuto i due anni di sacrifici e pianti dei veri appassionati”, sbraita ad alta voce un tifosissimo del Vicenza da sempre.
” I “Non Tifosi” si riconoscono subito – gli fa eco la moglie – hanno i cappellini ancora con l’etichetta, magliette senza un filo di usura e cori imparati all’ultimo momento da qualche video su YouTube. Si mescolano ai tifosi di vecchia data con disinvoltura, ma spesso tradiscono la loro inesperienza chiedendo ingenuamente: “chi è quello con la fascia da capitano?”
Per questi spettatori occasionali, la finale è soprattutto un evento sociale. È l’occasione per fare una diretta su Instagram, per postare selfie con lo stadio sullo sfondo e per dimostrare, almeno per un giorno, un attaccamento viscerale ai colori biancorossi. La loro presenza porta una ventata di leggerezza e spesso strappa un sorriso ai tifosi più accaniti, che guardano con un misto di divertimento e rassegnazione. Alla fine, anche i “Non Tifosi” contribuiscono a creare l’atmosfera magica della finale. La loro presenza, seppur tardiva, dimostra quanto un evento sportivo possa diventare un momento di aggregazione e festa per tutta la comunità. E chissà, forse qualcuno di loro, contagiato dall’emozione e dal calore dello stadio, deciderà di tornare sugli spalti anche nelle stagioni future. Quindi, che siano veterani dei gradoni o neofiti del tifo, l’importante è esserci. Perché in fondo, ogni voce che si unisce al coro, ogni sorriso che illumina gli spalti, rende ancora più speciale questo viaggio verso la gloria. E allora, un brindisi ai “Non Tifosi” del Lanerossi Vicenza: che la finale sia per loro un battesimo di passione calcistica indimenticabile.
Valentina Ruzza