di Luca Bertezzolo

Chiudono i negozi. Ma soprattutto chiudono i Sexy Shop. Quei luoghi del desiderio che ci hanno accompagnato nel corso della nostra adolescenza. Ricordo quando a 15 anni passavo per Schio e vedevo incuriosito la vetrina del Sexy Shop di Cesare Pasin…e non vedevo l’ ora di compiere 18 anni per andare a comperare qualcosa. Alla fine ci andai verso i 23 anni, ma era nell’ adolescenza il desiderio ad alimentarmi. Quel desiderio, quella attesa era più del sesso, era più di una trasgressione. Era la voglia di diventare grande, il sogno di realizzare le mie piccole tante fantasie. Poi c’ erano i distributori automatici nei benzinai che vendevano DVD a Luci rosse.  Era un grande sogno vedere quelle stampe, quelle scritte a neon..oppure quando passavi in città e vedevi la scritta al neon con scritto Night Club oppure Cinema a Luci Rosse. Era il tempo dove i giovani di allora uscivano. I film venivano proiettati, si creava una comunità. Digitando su Internet ho visto che anche l’ ultimo sexy shop di Thiene ha chiuso. A  Schio molto tempo fa. Sarebbe facile dare la colpa a internet quando tutti ne facciamo uso. Quello che manca alle nostre vite e’ il desiderio. Ovvero la fonte primaria : il desiderio di desiderare. Alimentare e fare spazio alla fantasia, esercitare la creatività dove ci sono anche le lunghe attese, i tempi lunghi. Oggi tutti abituati ad Amazon, all’ arrivo immediato dei prodotti. Dovremo recuperare il desiderio di aspettare, di concederci questo lusso. Io mi emoziono a vedere ancora vecchie scritte a neon…. soprattutto nelle parti periferiche delle città. Ma oggi purtroppo gli unici ad averle accese sono le sale slot. E’ calato il sipario su quella parte ” ardente” , erotica se vogliamo di un spogliarello, di un desiderio sano e non pilotato dagli algoritmi, di non essere sempre primi. Ma di accontentarci dell’ ultimo posto in una vecchia sala di cinema. L’ analogico oggi e’ diventato il vero lusso. Bill Gates in un’ intervista ha dichiarato che i suoi figli li manda in scuole dove non ci sono computer, e che quando viaggia lui si porta una valigia piena di dvd. Oggi tutti comodi sul divano davanti a Netflix, davanti alla tivù, mentre fuori le vecchie ” spiagge” nel jubox cantate da Renato Zero restano solo un ricordo ” dei migliori anni della nostra vita”.

 

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