Non sempre il periodo natalizio e di saldi è sinonimo di maggiori entrate e fatturato. Sempre di più le realtà locali devono fare i conti con un la concorrenza spietata, e spesso sleale, del mondo dell’online che promette, e solitamente mantiene, acquisti facili, veloci e scontatissimi. Questo commercio si scontra però con i negozi delle città. I saldi invernali e lo shopping natalizio a Thiene e nei comuni limitrofi hanno mostrato un quadro sfaccettato della situazione economica locale. Tra conferme, soddisfazione e qualche criticità, i commercianti raccontano un settore che resiste nonostante le difficoltà, tra la concorrenza delle grandi città e un’amministrazione che, secondo alcuni, potrebbe fare di più per incentivare il commercio.

Antonella e Alessandra Bianco, titolari dell’omonimo negozio di abbigliamento in centro, tracciano un bilancio positivo: “I saldi invernali sono andati bene, ma in linea con gli anni scorsi, così come il periodo natalizio. Visti i momenti critici per i centri storici, possiamo ritenerci soddisfatte, anche se questo richiede sempre più impegno e concentrazione sulle nostre attività.” Secondo loro, una maggiore valorizzazione del centro storico di Thiene potrebbe portare benefici a tutto il settore: “Abbiamo un centro ricco di attrattive, dai monumenti agli edifici in stile liberty, Villa Fabris, il Castello di Thiene e molto altro. Creare più iniziative per promuovere queste bellezze porterebbe turismo e favorirebbe il commercio locale.”

Un punto di vista diverso arriva da Francesco Migliaccio di Bottega Tessile, realtà sartoriale del centro storico. Con un’esperienza maturata tra Napoli, Roma, Firenze e Milano e nella sartoria di famiglia dall’età di 13 anni, Migliaccio ritiene che il problema di Thiene sia la mancanza di un’offerta varia e attrattiva per diverse tipologie di turisti: “Non dico un no assoluto alle sagre, ma dovrebbero essere organizzate in modo diverso e ragionate secondo una logica adatta a tutti. Eventi più eleganti o interessanti potrebbero rendere la città più accattivante, le bancarelle del mercato lunedì chiude la mia vetrina al pubblico e si aggiungono quelle di questi eventi disorganizzati. ‘Natale in Fiaba’? È vista e rivista. Basterebbero belle luminarie, un albero di Natale imponente e caldo, poche casette con i prodotti dei commercianti locali e qualche attrazione per i più piccoli. Inoltre, l’amministrazione dovrebbe curare di più l’immagine della città: le strade sporche e la mancanza di controlli disincentivano le persone a venire. Come altri commercianti della zona, per queste e diverse altre criticità, ho deciso di chiudere la domenica e il lunedì.”

D’accordo sulla necessità di una politica più attenta al commercio è anche Renato Corà, di Abbigliamento Corà, che sottolinea un’altra criticità: “Il Natale è andato bene, in linea con lo scorso anno, ma non partecipiamo al ‘suicidio economico’ del Black Friday e mid-season. Se si iniziano gli sconti prima, a Natale le persone non comprano più. Una ditta seria applica le promozioni solo a fine stagione.” Corà suggerisce di prendere spunto da altre città: “Caorle, ad esempio, ha investito molto per attirare visitatori anche in inverno. Perché non fare lo stesso a Thiene seguendo, magari anche copiando, il loro esempio? Un concetto base: per rendere una città attrattiva è necessario investire, come fanno Caorle e Vicenza in occasione del Natale. Non si possono “fare nozze con i fichi secchi” in una città del livello di Thiene. Le potenzialità inespresse del territorio devono essere valorizzate e agevolate. È essenziale pianificare, già a inizio anno, eventi e attività promozionali che coinvolgano tutte le stagioni. Gli amministratori dovrebbero ascoltare di più commercianti e ristoratori, ce ne sono di davvero bravi e con molte idee interessanti.”

Se il centro di Thiene si difende, nei piccoli comuni la situazione appare più difficile. Federica di Candida Abbigliamento a Carrè racconta una realtà in declino: “Siamo una piccola merceria con una clientela affezionata, ma lo shopping natalizio non è stato brillante. Ci aspettavamo qualcosa in più, invece non ci sono state grosse novità. I piccoli centri soffrono sempre di più, i clienti si spostano nelle città più grandi.”

Andrea Retis, presidente di Ascom Thiene, aggiunge un ulteriore elemento di riflessione: “Per quanto riguarda i dati dei saldi, non ci sono rilevazioni a livello provinciale. A livello nazionale si parla di vendite iniziate bene nei primi giorni e poi stabilizzatesi. Capitanio, presidente di Federmoda Veneto, ha rilasciato una dichiarazione secondo cui, in regione, nei primi dieci giorni si è registrato un incremento delle vendite di poco superiore al 4% rispetto all’anno precedente.”

Il quadro che emerge dalle testimonianze è quello di un commercio locale che tiene, ma che potrebbe beneficiare di strategie più mirate per valorizzare il territorio. Da un lato, chi lavora in centro storico chiede eventi e iniziative più efficaci per attrarre visitatori, dall’altro, chi opera fuori dalle grandi città lamenta un crescente svantaggio rispetto ai poli commerciali più importanti. Le sfide non mancano, ma la volontà dei commercianti di difendere e far crescere il commercio locale resta forte.

Laura San Brunone

 

Schio, Xoccato- Ascom: “Buono l’avvio dei saldi invernali dopo un Natale fiacco. Ma le regole vanno cambiate”

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia