Si allunga la lista degli atti vandalici nella piastra Miotto a Thiene e continuano le chiamate dei residenti alla Polizia Locale per le urla e la musica a palla.  Dopo le reti da basket stracciate, la panchina divelta, sporcizia e graffiti indecenti del novembre scorso  è ora il turno di una telecamera pubblica sfasciata. Ma non solo. La fantasia di chi va nella piastra sembra non avere limiti e non solo  ‘pittura’ il pavimento, con api e draghi colorati, ma anche con la scritta spray ‘free Palestina’. Nulla sembra essere quindi cambiato, se non in peggio, in questi mesi da parte di chi usa a proprio piacimento la piastra. Sembra che qualcosa si smuova da parte dell’amministrazione comunale che, oggi, ha inviato una squadra di operai. Resta sempre calda la linea telefonica della Polizia Locale con le richieste di intervento da parte dei residenti.

Chi, o cosa, abbia distrutto la telecamera pubblica ancora non è dato sapersi. Probabilmente i fotogrammi delle altre posizionate nell’impianto  potrebbero aiutare a scoprirne la causa, visto che dai primi dello scorso novembre sono state collegate alla Polizia Locale. Fino a prima non lo erano. Come si ricorderà i fotogrammi confluivano nell’ufficio ecologia  e come segnalato dallo stesso ex Comandante Scarpellini.

Occhi elettronici installati per la sicurezza comune, quindi anche per chi abita nei paraggi dell’impianto sportivo, e che dovrebbero immortalare minuto per minuto quanto accade nella piastra Miotto. Come gli ultimi e recenti ‘ritocchi artistici’ che fanno bella mostra sul pavimento, con tanto di scritta ‘free Palestina’. Pur con le tante segnalazioni fatte l’impianto sportivo continua ad essere il ritrovo del branco di giovani che tra musica a tutto volume e urla rendono insopportabile la vita a chi abita nei paraggi: “nell’ultima settimana abbiamo chiesto tre volte l’intervento della Polizia Locale”.

Sembra quindi essere caduto nel vuoto l’intervento della settimana scorsa su Il Giornale di Vicenza dell’assessore Zavagnin che si appellava ad una maggiore educazione. Oggi gli operai comunali hanno lavorato nell’impianto per installare un cartellone, come promesso dall’assessore Maino, che ricorda cosa si può e non si può fare. Pena la multa dai 25 ai 150 euro. Nel frattempo, il branco di giovani continua a deteriorare la sopportazione di chi quel quartiere l’ha scelto per viverci e metter su casa.

‘Bulletti’, come qualcuno vorrebbe definirli per smorzare i toni, che se vengono invitati a fare meno chiasso si appiccicano al campanello di casa per dare ancora maggior fastidio.Un’esasperazione in chi abita vicino all’impianto thienese di via Trentino che sistematicamente fa squillare il centralino del Comando di via Rasa.

 

Non una, ma più volte la settimana. Non solo ultimamente, ma da quasi quattro anni. Per segnalare  la presenza di questo branco giovanile, nutrito probabilmente anche da un ricambio generazionale, che tiene sotto scacco la piastra del quartiere Cappuccini. Con la quotidianità degli abitanti  scandita da musica assordante, bestemmie e urla. Arrivando all’aggressione, documentata da un video nell’estate scorsa, ai presunti tentativi di estorsione, oltre alle porte, muri e pavimenti imbrattati con scritte e disegni volgari. Tutto questo in un impianto pubblico che sembra essere lasciato in mano alla baby gang di turno che se le gira di usare la piastra al calar del sole, come già accaduto, forza l’armadio dei contatori e si accende i fari per illuminare l’impianto.

“Anche in queste occasioni è tutto documentato”, sottolinea un residente. Un’escalation di fatti che ha fatto arrivare sul posto le pattuglie della Polizia Locale. Oltre ai Carabinieri. Più volte e che, “finalmente e speriamo in bene” sottolinea un residente, oggi ha fatto arrivare anche una squadra di operai comunali, “stanno mettendo un cartellone” precisa ancora.
“La scorsa settimana abbiamo chiamato i vigili tre volte-spiega Diego Sartori, che abita nel quartiere e che, da quasi 4 anni, fa presente in Comune quanto succede- L’ultima volta che ho chiamato la Polizia Locale è stato domenica 2 febbraio nel tardo pomeriggio. Una volta uscita la pattuglia, circa un quarto d’ora dopo la nostra richiesta, la musica e le urla dei soliti id..ti sono finite”.

Un loop continuo: arriva una pattuglia, i ragazzi smettono per ricominciare poco dopo quando gli agenti se ne vanno. Nel frattempo la piastra, che è un bene pubblico, ne ‘paga’ il prezzo.

P.V.

Thiene. Il branco che spadroneggia nel quartiere tra schiamazzi e aggressioni. Video

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