Può un gruppo su facebook, come ‘Sei di Thiene se..’ fungere da ufficio reclamo e deposito denuncia? No. Ma magari si fermasse solo a quello.
Talvolta si trasforma in una vera e propria aula di tribunale, dove bottegai, salumieri, casalinghe, ingegneri, senza conoscere un minimo di giurisprudenza indossano virtualmente una toga, per sentenziare e giudicare. Il tutto linciando molto spesso il malcapitato di turno.
Guai a capitare nelle grinfie degli ‘odiatori del web’, che oramai hanno trovato dietro ad un monitor una sorta di sfogatoio. Dove versano i propri deliri, sfociando in veri e propri casi che si ripercuotono nella vita reale. Persone che con tanta facilità sbraitano, raccontando di soprusi subiti, ma poi non palesano un coraggio, ed una volontà, di fare qualche centinaio di metri esercitando un diritto, che è anche un dovere di chi fa parte della società civile.
L’ultimo post in tal senso, pubblicato sul gruppo ‘Sei di Thiene se’, ha fatto insorgere il comandante della Polizia Locale Giovanni Scarpellini. Dalla sua la stanchezza dell’ignoranza di certi cittadini che utilizzano i social per ‘denunciare’ fatti, rifiutandosi poi di formalizzare il tutto, mettendo quindi le forze dell’ordine nelle condizioni di intervenire, prendendo anche dei provvedimenti.
“Che senso ha scrivere su facebook, quando poi ti rifiuti di fare mettere nero su bianco quello che ritieni un tuo delitto violato, o perpetrato, ai tuoi danni – ha dichiarato stamane Scarpellini, dopo che l’amministratore del gruppo social thienese, Maurizio Dal Santo gli ha inoltrato l’accusa di un cittadino thienese, nei confronti della polizia locale Nevi. Un indice virtuale puntato, dal cittadino, agli agenti che non sarebbero intervenuti, dopo una sua segnalazione di schiamazzi notturni in via Dante.
“Che significato ha quel vomitare addosso a noi rappresentanti della sicurezza cittadina, se poi una persona in divisa ti chiede di fare denuncia e tu ti rifiuti?”, conclude Scarpellini.
Problemi di via Dante
Secondo lo status chilometrico, apparso su ‘Sei di Thiene se’, l’esausto cittadino thienese (di cui non faremo nome e cognome) avrebbe raccontato ad una ‘platea virtuale’ di 7744 membri, amministrati da Maurizio dal Santo, di una notte tra schiamazzi e scorribande di adolescenti sotto le finestre di casa sua, in via Dante.
Erano passate le due di notte quando un gruppetto di ragazze “urlavano come ossesse”, così riferisce il cittadino, disturbando il sonno degli abitanti della zona. Il cittadino la mattina successiva si sarebbe recato al comando di via Rasa, chiedendo di “parlare con un graduato o il comandante se presenti”. Lo stesso sarebbe stato ricevuto da un agente donna, che lui avrebbe definito “la bella signora in divisa “, che lo avrebbe invitato a presentare denunciare ai carabinieri.
Da qui la presa di posizione del residente di via Dante che, piuttosto che andare in via Lavarone negli uffici dell’Arma di Thiene, ha deciso di utilizzare la sterile tastiera del proprio pc, o dispositivo che fosse, per attaccare l’intero corpo di polizia locale.
L’amministratore del gruppo Maurizio Dal Santo, presa visione del post del proprio iscritto, ha inviato integralmente il testo al comandante Scarpellini in persona. Quest’ultimo si è sentito in dovere di fare chiarezza, spiegando come realmente siano andate le cose. Lanciando inoltre anche un messaggio a chi scambia il virtuale col reale, mostrando di non conoscere le regole elementare del vivere civile.
“Conosciamo le lamentele di questo signore e della sua famiglia – precisa Scarpellini – Sono stati più volte invitati a sporgere denuncia-querela contro ignoti, come richiesto e ribadito dell’autorità giudiziaria”. Un passaggio fondamentale per permettere poi alle forze dell’ordine di agire, nell’individuare i presunti responsabili.
“La sicurezza è di competenza dello Stato, che non l’ha mai delegata agli enti locali – continua il comandante della polizia locale – Per questo, trattandosi di disturbo alla quiete pubblica, il cittadino è stato invitato a rivolgersi ai carabinieri: la presunta fonte di disturbo sta operando sulla base di regole “statali”, non “comunali”.
In parole povere, la ‘lezione’ di Scarpellini punta a fare luce sui comportamenti idonei alla prevenzione, e repressione. Comportamenti che non dovrebbero essere praticati su facebook, se si vuole contribuire alla vivibilità di una città come Thiene.
Al cittadino che ha attaccato la polizia locale, scatenando i commenti degli habitué del web, il comandante Scarpellini ha fatto sapere che esiste quello che si chiama “principio di imparzialità della pubblica amministrazione”, che impone a chiunque non si senta soddisfatto di un servizio di rivolgersi in futuro ad altre forze dell’ordine, di cui per fortuna lo Stato italiano è dotato.
di Redazione AltovicentinOnline