E’ coinvolta anche Sarcedo nell’inchiesta che ha portato al maxi sequestro di anabolizzanti e medicinali. Nella stessa circostanza, sono stati sequestrati 300mila euro in contanti, ritenuti il profitto dell’illecita attività di vendita.

L’indagine, coordinata dalla Procura di Rimini, condotta dai Carabinieri del Nas insieme alla gendarmeria di San Marino, in varie regioni italiane come il Veneto, ha portato a un arresto e 10 indagati.

Il centro di “comando”, secondo l’ipotesi accusatoria, era tra Rimini e la Repubblica di San Marino e si occupava dell’importazione, produzione, stoccaggio e distribuzione in tutta Italia di sostanze dopanti e stupefacenti pericolose per la salute pubblica, con ramificazioni su tutto il territorio nazionale attraverso centri di distribuzione locale che operavano in qualità di affiliati. Undici le perquisizioni domiciliari: sequestrate decine di migliaia di medicinali, sostanze anabolizzanti e stupefacenti. L’operazione, eseguita con il supporto dei Comandi provinciali dell’Arma competenti per territorio e in stretta sinergia con il personale dalla Gendarmeria della Repubblica di San Marino, oltre al territorio sammarinese ha interessato le province di Rimini, Roma, Pesaro Urbino, Asti, Sarcedo, Monza Brianza, Verbano-Cusio Ossola e Genova.

L’efficacia dei canali di cooperazione internazionali di Polizia e la rapidità dell’azione rogatoriale giudiziaria intrapresa con il Commissario della legge di San Marino hanno consentito, proprio nello Stato estero, di arrestare per l’ipotesi di reato di attentato alla salute pubblica mediante la fabbricazione, corruzione, adulterazione, messa in circolazione di sostanze alimentari o medicinali un sammarinese nella cui disponibilità è stato rinvenuto un magazzino in cui erano stoccati ingentissimi quantitativi di nandrolone, steroidi anabolizzanti, testosterone, ormone della crescita e altre varie tipologie di sostanze anabolizzanti, il cui valore al dettaglio è superiore ai due milioni di euro. Nella stessa circostanza, sono stati sequestrati 300mila euro in contanti, ritenuti il profitto dell’illecita attività di vendita. Altre 5 persone di nazionalità italiana, destinatarie del decreto di perquisizione, sono state trovate in possesso di analoghe sostanze anabolizzanti e steroidi, “a riprova – spiegano gli investigatori – della vendita illegale anche al di fuori dei confini dello Stato sammarinese”.

L’indagine è nata dal monitoraggio di spedizioni postali dirette in Italia dalla Repubblica di San Marino, già oggetto di precedenti sequestri per un ammontare di 2,5 kg di nandrolone (sostanza stupefacente e anabolizzante, rinvenuto all’interno di plichi di corrispondenza estera diretti al gruppo criminale) e del contestuale arresto in flagrante di uno dei componenti del presunto sodalizio. Le analisi chimico-tossicologiche hanno evidenziato “un ulteriore elemento di pericolosità riguardo alle sostanze poste in vendita, rappresentato sia dalla ricorrente realizzazione di miscelature tra più prodotti, sia – sottolineano gli investigatori – dalla presenza di sostanze (come la sibutramina) bandite dal commercio poiché assai nocive e responsabili, in altre circostanze, di episodi di decessi, nonché di intossicazioni epatiche e renali”. ( (Fonte Agi)

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