Lo stabilimento industriale da 300mila mc nell’ex cava, ora campo agricolo, infiamma il consiglio comunale di Sarcedo. In una sala consiliare zeppa di cittadini, alcuni seduti anche nell’atrio del municipio, è approdato il progetto Faresin in una discussione che ha animato non solo i consiglieri comunali, ma anche il pubblico.
Un’assise dove hanno tenuto banco 2 mozioni. La prima presentata dal sindaco Luca Cortese assieme ad altri 2 firmatari del ‘Gruppo Sarcedo in Comune’, la seconda presentata in modo compatto dal ‘Gruppo Vivere Sarcedo-Lega’. Messe al voto, passa la prima e bocciata la seconda. Una votazione che riporta nei ranghi i due consiglieri di maggioranza che qualche mese fa appoggiarono il Comitato Villa Capra-Astico, nato per bloccare il progetto Faresin, firmandone la petizione. Un progetto al momento arenato in seno ad una conferenza dei servizi decisoria sospesa ed in attesa della microzonizzazione sismica. Ma non solo. Tra i documenti manca anche il parere comunale che, più in là e in forza dei nuovi criteri introdotti con la mozione del sindaco, potrebbe far rientrare dalla finestra il progetto Faresin.
La mozione del sindaco, spinge su nuove linee guida per l’approvazione delle istanze di varianti urbanistiche che, a Sarcedo, andranno a tarare l’applicazione della legge regionale n. 55 del 2012 in fatto di procedure urbanistiche semplificate del Suap. Sui nuovi criteri introdotti, 2 sono i punti chiave che all’opposizione non sono piaciuti: chi vorrà investire su Sarcedo, anche trasferendovi la propria attività, dovrà necessariamente non lasciarsi cadaveri alle spalle: ovvero non potrà lasciare vuoti e sfitti i vecchi capannoni, firmando e sottoscrivendo un’apposita convenzione. In più, lo stesso imprenditore si dovrà impegnare a rinaturalizzare alcune aree del paese: piantando alberi, ad esempio. “Il nostro territorio non è infinito e non dobbiamo dimenticare l’essenza rurale del nostro paese-ha spiegato l’assessore Molo-Con questi nuovi criteri daremo priorità alle domande provenienti da ditte già esistenti sul nostro territorio, obbligando in futuro ai richiedenti di utilizzare edifici già esistenti”. Criteri che, come ha spiegato il sindaco Luca Cortese “sono la traduzione di una delibera che doveva andare in giunta ma che abbiamo atteso di fare perché, intanto, è arrivata la petizione del Comitato e la mozione dell’opposizione-ha ribadito-Con questa nostra mozione, abbiamo messo dei paletti chiari alle richieste di varianti nell’utilizzo del nostro territorio”. Nel merito del parere dell’ente comunale, ancora non prodotto, alla richiesta di variante presentata da Faresin l’assessore Molo ha precisato: “non si poteva prendere una decisione affrettata, senza aprire un dibattito col nostro gruppo e senza sentire i cittadini”. A difesa del percorso di maggioranza anche il consigliere Pietro Castello: “un percorso che è stato serio e non una pagliacciata come è stato detto stasera-concludendo prima del voto-Ad oggi, il progetto Faresin non ha i requisiti minimi”.
L’opposizione: “vostra mozione è solo fuffa”
“Queste linee guida sono una distrazione-ha ribattuto il consigliere di minoranza Meneghello nel corso della seduta del consiglio comunale- Nel caso del progetto Faresin il vostro parere dovevate darlo prima della conferenza di servizi decisoria e non aspettare di modificare i criteri con cui approvare la sua richiesta di variante. Un parere, tra l’altro, ravvisato come “errore del Suap” dal consigliere comunale Antonio Tammaro, spina nel fianco della stessa maggioranza. “Va bene aiutare le aziende, ma con attenzione e se sono interventi piccoli-ha continuato Tammaro-La mozione della maggioranza è stata una mossa per contrastare quella dell’opposizione che, invece, io appoggio: perché mi sento libero da obblighi e rispondo alla voce del popolo”.
Una ‘voce’ che non ha mancato di farsi sentire, tra brusii e proteste ad alta voce dei cittadini presenti. Specie col voto contrario alla mozione presentata dalla minoranza per dare parere contrario al progetto, oltre ad ottenere pubblicamente la risposta del sindaco Cortese alla petizione promossa dal Comitato Villa Capra-Astico. “Stiamo discutendo di un progetto che doveva fermarsi all’origine viste le promesse elettorali con le quali la maggioranza voleva fermare la speculazione edilizia, oltre a riallacciare il dialogo coi cittadini. Mi rivolgo alla maggioranza: fate un esame di coscienza-ha detto la consigliera Miria Fattambrini-Non possiamo vendere Sarcedo al miglior offerente”. Dello stesso avviso anche la collega di opposizione, Debora Parisotto: “Arrivate adesso, dopo un anno, a mettere queste linee guida. Dov’è il senso di responsabilità per mettere fine a questo scempio?”.
“Una maggioranza in grande difficoltà e spaccata al suo interno, ha cercato di salvarsi votando una loro mozione che è solo fumo negli occhi. La nostra mozione, pertinente e pungente, li ha costretti a discutere l’argomento del progetto Faresin, forzandoli alla fine ad ammettere che tale progetto non ha futuro-ha commentato a fine seduta il consigliere Meneghello-Il resto sono schermaglie, che evidenziano un gruppo di maggioranza totalmente incoerente, che prima caldeggia il progetto speculativo da 300.000 mc, tanto da arrivare in conferenza dei servizi decisoria già a settembre dello scorso anno, poi addirittura due consiglieri di maggioranza firmano per il comitato, e alla fine gli stessi votano contro la nostra mozione che dava parere contrario al progetto, votando di fatto contro il comitato. Ma ormai a chi non è offuscato dall’ideologia, è chiaro che questa maggioranza ha portato il paese ai minimi storici in tutti gli ambiti, basti dire che da tre anni le scuole medie sono chiuse, e non rimane che trarne le giuste conseguenze alle amministrative del prossimo anno”.
Il Comitato. “Innanzitutto vogliamo ringraziare gli 817 sottoscrittori della nostra petizione, i 300 iscritti al comitato, i consiglieri e tutti coloro che sino a qui hanno supportato la nostra battaglia-dichiara Elisabetta Fortuna, presidente del comitato Villa Capra-Astico No 5^ zona industriale- Ci sentiamo presi in giro dal gruppo di maggioranza. Dopo la lettera fumosa in cui la nostra petizione non ha ricevuto alcuna risposta, confidavamo nella decisione del consiglio comunale del 31 luglio. Invece, la lunga discussione ha portato ad un voto contrario sulla mozione del gruppo di minoranza avente ad oggetto la petizione del comitato a cui hanno aderito 817 sottoscrittori. La maggioranza ha presentato e votato all’unanimità una sua mozione e alla fine, almeno a parole, il sindaco ha assicurato che il capannone non si farà. Se sarà confermato con i fatti, siamo contenti di questo risultato, a cui riteniamo di aver portato a pronunciarsi, anche se “a denti stretti”, il gruppo di maggioranza. Il comitato continuerà a tenere monitorata la situazione ed a battersi affinché non venga distrutta un’area verde del nostro paese”. Tutto però dipenderà dal parere futuro che il Comune dovrà dare e, tra i cittadini, forte è il sospetto che a Faresin possa essere dato il via libera, anche con un progetto pennellato ad hoc.
Paola Viero