Mentre tutti i bambini festeggiano la fine dell’anno scolastico, tra canti, balli e recite, c’è un comprensivo che non accetta tutto questo. Per gli studenti della materna, elementare e medie di Breganze nessuna gita, nessuna foto di classe, niente feste, niente recita di fine anno. A deciderlo il preside del comprensivo, Cristiano Crosera, che si nega a genitori, insegnanti e perfino al sindaco Piera Campana, negando qualsiasi tipo di spiegazione, limitandosi a far inviare le comunicazioni scolastiche. “Basita da questa posizione” afferma la prima cittadina di Breganze “Mi unisco al coro di genitori ed insegnanti, è una situazione assurda. Mi ha contattato il Comitato genitori della frazione di Mirabella, chiedendomi se possono utilizzare un altro ambiente del Comune perché il dirigente gli ha negato la possibilità di fare la consegna dei diplomi a fine anno. Motivo? Non può fare entrare genitori, fratelli e parenti. Una follia. Abbiamo una scuola dismessa ma agibile, sfruttata al momento da un’associazione musicale, quindi permetteremo l’accesso di questi locali. Però non è tollerabile, abbiamo anche noi enormi difficoltà di comunicazione con il comprensivo e di questo ne sono molto stanca. Il Comune ha difficoltà a comunicare con gli uffici scolastici, anche per ottenere informazioni di carattere didattico, come servizio mensa e trasporto scolastico, veniamo trattati come se fossimo estranei che chiedono dati sensibili.” La sindaca è molto irritata da questo comportamento senza fondamento, che inizialmente ha provato a giustificare come “scrupolosità da parte del dirigente nell’osservazione delle norme di sicurezza”, ma a questo punto non può più accettare nemmeno lei tutto questo: “Il Comune ha sempre dato diverse opportunità, siamo sempre stati attivi e offerto soluzioni come pre e post accoglienza, doposcuola, centri estivi, promozione alla lettura finanziati dal Comune, laboratorio con i ragazzi contro il bullismo. Ho scritto al Provveditorato e all’ufficio regionale una lettera molto dura. E’ un problema davvero grosso, perché crediamo che il futuro della società passi anche da queste attività. E’ una questione di benessere della società, investire sui minori.”
Alla sindaca si unisce anche il sindaco di Colceresa, Enrico Costa, che dichiara: “Confermo tutto anche io. Sicuramente è nelle sue facoltà chiudere le porte ai genitori, però in un istituto comprensivo dove ci sono tre gradi scolastici, è chiaro che il rapporto con i genitori è importante. Non possiamo condividere questa sua volontà di escludere dalla vita scolastica i genitori. Stiamo facendo il massimo per coinvolgere il mondo delle associazioni ma vedo che da parte del preside c’è l’intenzione di chiudere ogni comunicazione, anche con l’associazione dei genitori. Spero che non diminuiscano realmente le iscrizioni. Anche io, insieme alla sindaca Campana, ho scritto al provveditorato”. Parole dure e precise che si intrecciano con le dichiarazioni dei genitori: “Siamo delusi e arrabbiati – dichiara Barbara Farina, di Breganze mamma di un alunno del terzo anno della materna – Il preside non fa fare niente a questi bambini, non fa fare gite, niente festa dei nonni, non abbiamo foto di nessun evento di classe, l’anticipo non c’è quindi mette in difficoltà i genitori che devono essere a lavoro prima delle 7,45, ha addirittura tolto la stampante alle maestre, e loro ora sono costrette a fare le copie a casa per lavoretti e poesie. Vi sembra una situazione corretta? Non ci da alcuna risposta, non abbiamo capito le motivazioni perché si nega a tutti. Hanno annullato anche la visita dei bambini dell’infanzia che andranno alle elementari, senza motivo, solo una mail di comunicazione. Le rappresentanti e insegnanti non sanno più cosa fare, non c’è modo di far vivere ai bambini nessuna esperienza”. Una situazione davvero complessa perché tutto questo potrebbe portare a non avere nessun nuovo iscritto, chi vorrebbe mettere il proprio figlio in una scuola che non da esperienze di crescita didattica al di fuori dei libri? “Sto pensando seriamente di far cambiare scuola a mio figlio, e come me altre mamme. Fino allo scorso anno le foto si facevano, anche se in modalità ridotta per via del Covid. Ma ora tutte le scuole hanno ripreso le varie attività. Perché a noi viene negato tutto?”. Un pesante malcontento generale, attività e beni didattici negati, nessuna possibilità di capirne il motivo e trovare soluzioni. “Mi aggiungo al coro, imbarazzante e improponibile. Aggiunge la mamma Sofia Percopo – In tutta Italia i bambini fanno attività, i nostri figli preparano una recita che noi non possiamo vedere, nessuna uscita scolastica, nessuna foto di classe. Più che un preside mi sembra un dittatore, priva i bambini di belle esperienze di crescita e formazione. Negli altri comprensivi fanno tutto, non è normale. Nascondersi dietro allo scrupoloso è ridicolo. Ho due bambini, uno al primo e uno all’ultimo anno di materna. Non so se i miei rimarranno in questo comprensivo, non posso accettare questa modalità. Il provveditorato della scuola dovrebbe fare qualcosa.”
Un’altra testimonianza arriva da Camilla Pavan, mamma speciale che ha avuto grosse difficoltà per ottenere ciò che spettava di diritto a suo figlio: “Mi associo agli altri genitori su tutto e aggiungo la mia esperienza. Sono mamma di un bimbo autistico e a inizio anno ho fatto richiesta per avere l’insegnate di sostegno, senza il quale mio figlio non sarebbe potuto andare a lezione. Per quasi un anno nessuna risposta da parte del preside, ho dovuto tenere a casa mio figlio, fino a quando non ho inviato una mail minacciando di coinvolgere il legale. Solo allora, sempre senza farsi né vedere né sentire, le maestre mi hanno comunicato che sarebbe arrivato l’insegnate per mio figlio. Io fortunatamente ho i nonni e sono stata coperta per poter andare al lavoro, ma chi non li ha che deve fare? L’anno prossimo dovrò rifare questo iter? Un preside dovrebbe accogliere le esigenze dei genitori non snobbarle.” Porte chiuse a maestre, genitori, nemmeno alle mamme di bambini con difficoltà, prese in considerazione solo davanti a minacce di un legale. Nessuna risposta ai sindaci, il preside Crosera sembra non interessarsi minimamente di chi lo circonda. Invano, abbiamo provato più volte anche noi di parlare con il dirigente che si è fatto negare.
Laura San Brunone