Adesso Aurora può fare il bagno in piscina senza che papà si spezzi la schiena per sollevarla.
I genitori di Aurora hanno coinvolto l’intera comunità dell’Alto Vicentino nella crescita di questa bambina, che nonostante sia nata sotto la stella della disabilità, sta facendo progressi che chi segue la pagina “Il Sole e l’Aurora” non può non notare. La piccola è una forza della natura, ma questi due genitori in tutti questi anni non solo non si sono mai arresi, ma non si sono mai stancati come spesso accade a madri e padri di bambini diversi, che ad un certo punto, specie se non supportati dalle istituzioni, crollano o si arrendono. Roberta Brazzale e suo marito sono un esempio di pazienza, perseveranza e altri genitori che vivono lo stesso dramma della disabilità sostengono che “non sono umani”. I genitori di Aurora non hanno mai avuto paura di chiedere, quando c’era bisogno del pullmino da comprare per fare spostare la loro bambina in sedia a rotelle. Hanno organizzato eventi, mostre e feste per raccogliere quei soldi che in una famiglia dove c’è un disabile servono sempre. Perchè le cure riabilitative vere te le devi pagare tu privatamente. Da qualche giorno, le foto di Aurora in piscina stanno commuovendo tutti.
“Sta crescendo tanto e molte cose che prima riuscivo a fare prendendola semplicemente in braccio, ora sono diventate più difficoltose. Come ad esempio entrare ed uscire dalla piscina. Non sia mai che la sua bambina debba rinunciare a qualcosa! Così papà si è messo subito all’opera e grazie all’aiuto di @ortopediavimedical che ha trovato l’imbracatura più adatta alle nostre esigenze, abbiamo installato a bordo piscina la nostra gru “solleva Aurora”.Una meraviglia!!! La mia schiena ringrazia e la nostra estate può continuare”.
L’associazione che hanno fondato si trova a Zugliano, un piccolo comune della provincia di Vicenza. Si tratta di un ente no-profit nato per dare sostegno alle famiglie e ai bambini affetti da disabilità complesse. La missione dell’associazione “Il Sole all’Aurora” è quella di migliorare la qualità della vita dei bambini affetti da disabilità e delle loro famiglie attraverso una serie di progetti educativi, artistici e di sostegno psicologico. Tra le attività principali ci sono laboratori di stimolazione sensoriale, musicoterapia e altre iniziative volte a sviluppare le capacità motorie e cognitive dei bambini. Un faro di comunità otre ai servizi offerti direttamente ai bambini, l’associazione svolge un ruolo fondamentale nella creazione di una rete di supporto per le famiglie, promuovendo la condivisione delle esperienze e la solidarietà tra genitori che affrontano sfide simili.
Periodicamente mamma Roberta organizza eventi comunitari, come letture animate e iniziative creative che fanno parte del calendario annuale dell’associazione, offrendo spazi di incontro e momenti di gioia condivisa. La mamma ed il papà di Aurora hanno messo in piedi una rete solidale di figure professionali quando hanno capito, con la bambina ancora piccolissima, che se la disabilità ti piomba in casa, al contrario di quanto pensi certa gente comune, ti devi rimboccare le maniche. Loro non hanno pensato nemmeno alla necessità di smaltire psicologicamente il duro colpo di una diagnosi che ti “condannerà” a vita, ma hanno intuito subito la necessità di darsi da fare per dare alla loro creatura quegli strumenti riabilitativi e materiali, che sono scritti sulla carta dei diritti dei disabili, ma che all’atto pratico sono lettera morta. Non solo, questi due genitori hanno avuto la capacità di trasformare il dolore in un’opportunità per fare del bene.
Basta andare a trovarli in associazione per capire come grazie all’impegno dei suoi fondatori , l’associazione rappresenta un esempio tangibile di come l’amore e la solidarietà possano fare la differenza. In un mondo che spesso dimentica i più vulnerabili, “Il Sole all’Aurora” brilla come un faro di speranza, promuovendo un messaggio di coraggio, resilienza ed inclusione. Sono l’emblema della nuova generazione di genitori di disabili, che vivono una vita sociale nonostante i limiti dovuti ai problemi motori, diversamente da quanto facevano quelli di un tempo che non li vedevi mai in giro con le loro creature speciali. Come non esistessero.
E’ grazie a genitori come quelli di Aurora se oggi le famiglie di disabili non sono emarginate e hanno più voce in capitolo. Se questi ragazzi che un giorno saranno degli adulti speciali hanno una qualità della vita migliore rispetto a quelli delle passate generazioni. Perchè anche attraverso ai social, questa famiglia di Zugliano ha coinvolto una comunità che deve capire che la disabilità non deve essere il sacrificio di chi mette al mondo il disabile, ma l’impegno di un’intera collettivita. Un figlio disabile può capitare in ogni famiglia.
F.C.
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