Laddove il Calcio è Fedeltà, Unione, Lealtà, Generosità, Ordine, Rispetto.
Insegnare ai nostri bambini ad entusiasmarsi in modo semplice, a vivere delle stesse emozioni che abbiamo provato noi alla loro età: un’occasione non da poco nella nostra era dei telefonini e dei videogiochi.
E magari godere insieme a loro delle loro stesse gioie, fianco a fianco con altri genitori che, come noi, torneranno bambini inseguendo un pallone attraverso i piedi dei loro figli…
Come ieri sera, davanti all’ennesima partita dei pulcini 2007 della Fulgor calcio, che si sono battuti con tutta la loro bravura atletica, ma soprattutto con tutto il loro spirito di squadra, contro il Malo, riportando un sofferto pareggio con la “prima in classifica”, ma soprattutto un grande risultato nella graduatoria ideale della correttezza sportiva.
“Ho scelto la Fulgor perché è una squadra seria ed educata – dice il capitano Vittorio, e gli fanno eco gli allenatori, Giovanni Macchione e Stefano Zaltron: “Ciò che cerchiamo di trasmettere è soprattutto che, al di là del risultato, contano moltissimo l’etica sportiva e lo spirito di gruppo.”
Dopo di che, per i giovani atleti si prospetterà la possibilità di andare a nutrire la squadra dei “Giovanissimi”, o, magari, per i più talentuosi, di inserirsi nel Vicenza Calcio oppure nel Bassano Calcio, come è già accaduto ad alcuni allievi più grandi.
“Con il Bassano abbiamo un rapporto privilegiato – spiega il presidente della Fulgor sezione Calcio, Maurizio Trevisan, – perché come noi coltiva molto l’aspetto educativo e della correttezza sportiva.”
Un principio non da poco per uno sport come il calcio, a volte penalizzato da atteggiamenti aggressivi da parte di sportivi o tifosi, e per questo scansato da quei genitori che temono di esporre i figli a comportamenti negativi nell’età della crescita.
Per questo la società Fulgor Calcio mette l’educazione al primo posto nella propria filosofia, convinta com’è che “l’aspetto tecnico non sia più importante della capacità di stare insieme”.
La società vanta medaglie che risalgono al primo dopoguerra, poiché fu fondata nel 1921, quando, passata la bufera della Grande Guerra, il Patronato ritornò a completa disposizione della gioventù. In quel periodo andava di moda il calcio, e più di qualche squadra della Fulgor, che ancora non si chiamava così, era già in attività agonistica. I calciatori più grandi competevano in ambito provinciale, i più piccoli in sfide tra paesi vicini.
Nel secondo dopoguerra le squadre militavano in Campionati FIGC e CSI; Padre Gallio chiamato dai fulgorini “Don Balon” per la sua foga e passione in questo sport, trovò un provvidenziale alleato nelle truppe inglesi di occupazione che gli “fornirono” trasporti, palloni ed anche scarpe!
E così la società si vanta di aver educato alla sportività più generazioni di piccoli thienesi, e di contare fra i suoi fedelissimi anche i genitori dei suoi attuali iscritti, nonché allenatori che, come Stefano Zaltron, hanno un passato di ex fulgorini.
La società polisportiva, che comprende anche volley e basket, conta più di 500 iscritti, a testimonianza del fatto che i thienesi allo sport credono molto. “Peccato – commenta Tessarin – che le attrezzature non siano sempre adeguate alla domanda dei cittadini: speriamo davvero nella realizzazione della Cittadella dello Sport che sarebbe una soluzione a molti problemi logistici!”
Un’occasione come poche perché anche i più fragili si sentano forti della forza del gruppo e perché ciascuno impari a servire la collettività, anziché a far prevalere l’individualismo, in controtendenza con i valori indotti dalla nostra società del successo.
E allora, anche se per ora il punteggio non conta, a confronto con la passione ed il divertimento del gioco, ad un genitore scappa ugualmente l’augurio scherzoso: “Andiamo a comandare!”
Umberto D’Anna