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Thiene. Dopo 30 anni si aprono le porte della Cittadella dello Sport

È stata inaugurata oggi la Cittadella dello Sport, un’area significativa di Thiene che è destinata a costituire un punto di riferimento per il mondo sportivo e del tempo libero, come anche per quello degli spettacoli e della cultura.

I numeri dicono che l’opera ha richiesto un investimento di oltre 8 milioni e 400mila euro con uno stadio, cinque tra campi a 11 e a 5, in erba naturale e sintetica e da rugby, sia per allenamento che per partite ufficiali, aree a parcheggio, vialetti, spazi pedonali, aree verdi diffusi su una superficie complessiva di 20 ettari. Una grande opera, dunque, che vede ora la luce dopo una storia travagliata ripercorsa dal Sindaco, Giovanni Casarotto che, sebbene impossibilitato a presenziare per motivi di saluti, ha comunque affidato al Presidente del Consiglio Comunale, Maurizio Fanton il suo intervento.

‘È emozionante essere qui oggi per l’inaugurazione di un’opera che ha richiesto un lungo e complesso lavoro per essere portato finalmente a termine –  ha spiegato  Andrea Zorzan, Assessore ai Lavori Pubblici – Quando le ruspe avevano cominciato i primi interventi erano ancora gli anni ’90 ed ero un ragazzo che frequentava le medie! Siamo ora qui grazie ad un lavoro paziente che ha visto anche momenti di tensione, superati sempre grazie alla buona volontà e alla consapevolezza che non si trattava di una semplice opera pubblica, ma di una scommessa collettiva, che si doveva vincere, perché la Città meritava questa vittoria. È un impianto che non ha eguali sul territorio e che annovera al suo interno strutture pubbliche di enormi potenzialità. La Città non potrà che innamorarsi di questo spazio: le chiediamo di averne cura con senso civico e di rispettarlo, perché basta poco per sciupare uno straordinario risultato. Abbiamo mantenuto la promessa, come lo abbiamo fatto in tante altre occasioni, misurando gli obiettivi e facendo i passi giusti’.

‘Questa Amministrazione ha pensato di affidare alcune strutture a società consolidate e strutturate – ha detto  Giampi Michelusi, assessore allo Sport e al Tempo Libero un campo da calcio omologato per la serie C al Vicenza Calcio, come pure il campo realizzato in sintetico. La pista d’atletica è ormai segnata dal tempo. Abbiamo già pensato di renderla fruibile alle due società sportive thienesi di Atletica, grazie a un investimento importante inserito nel piano opere triennali. I due campi da rugby, uno da gioco e l’altro da allenamento, sono affidati alla rinata società Rugby Thiene che conta al proprio interno 105 ragazzi e circa 40 dirigenti, una compagine che va dall’ Under 7 all’Under 17, che ha accolto anche ragazzi rifugiati e che si è impegnata a proporre anche rugby inclusivo; sono davvero tantissimi giovani atleti che praticano questa disciplina ritenuta una tra gli sport con maggiore valenza educativa. All’interno del Parco Sud esistono anche due campi da calcio a 5 in terreno sintetico che dovranno essere in futuro oggetto di interesse di qualche società sportiva che dovrà peraltro garantire un servizio di eccellenza a chi pratica questo sport molto richiesto in città. Il tutto è unito da un anello pedonale di circa 1,2 km con ampi spazi verdi arredati che offrono alla cittadinanza un nuovo parco. Da runner mi aspetto un utilizzo regolare e puntuale di questa struttura e so che qualche organizzazione sta già pensando di programmare qualche evento al proprio interno. L’arena spettacoli, infine, è un’area di 14.000 mq con l’omologazione di 5.500 posti a sedere a servizio di eventi culturali, musicali, ricettivi. Chi pensa che questo tema sia di una priorità secondaria è miope. Gli eventi creano curiosità, economia e benessere all’intera città con una conseguente ricaduta di prosperità per l’intera comunità’.

Il messaggio alla città del sindaco uscente Giovanni Casarotto, non presente causa Covid

«Come Amministrazione Comunale abbiamo sempre creduto in questo progetto sportivo intuendone le immense potenzialità e per questo abbiamo fatto di tutto per scongiurare il rischio, in certi momenti molto alto e reale, che i lavori si arenassero definitivamente e tutta quest’area divenisse una porzione di periferia abbandonata e in stato di degrado, con enorme spreco di risorse pubbliche e con danno anche per il privato e per le aziende del territorio. Il progetto e i lavori erano partiti ancora nel secolo scorso al tempo dei Campionati mondiali di calcio di Italia ’90, proseguendo regolarmente fino al 1997, quando l’allora appena insediata nuova Amministrazione decise che le priorità erano altre per la Città ed abbandonò il progetto della Cittadella sportiva. Negli anni successivi, quanto era stato fino ad allora costruito (terreno del campo da gioco dello stadio completo di pista di atletica e spogliatoi) rimase purtroppo in totale abbandono e subì un inesorabile degrado. Solo ai primi anni del 2000, l’Amministrazione Comunale pensò di riprendere in mano il progetto della Cittadella cambiandolo in PIRUEA Parco Sud, dove PIRUEA stava per Programma di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale, uno strumento istituito dalla Regione del Veneto nel 1999 per intervenire rapidamente in contesti territoriali di particolare rilevanza o difficoltà, in una collaborazione stretta tra pubblico e privato. Nel PIRUEA in questione, a fronte di un investimento da parte del privato che doveva aggiudicarsi il Project Financing del valore allora di circa 12 milioni di euro di lavori pubblici, veniva previsto come contropartita un pari beneficio in termini di aree a destinazione commerciale, residenziale e direzionale, oltre alla gestione per cinque anni dell’intera struttura una volta realizzata e collaudata. Questo era lo stato delle cose nel 2007, quando tutto era pronto a partire e il Project vedeva come partner del Comune la società dei Fratelli Munaretto di Giuseppe, aggiudicatari del Project. Nessuno aveva fatto però i conti con la violenta e destabilizzante crisi mondiale economica che sarebbe scoppiata da lì a poco. I lavori incontrarono subito difficoltà, rallentando prima e fermandosi poi del tutto nel 2015».

Ricorda quindi Casarotto: «All’indomani della mia nomina a Sindaco, nel 2012, ma soprattutto a partire dal 2015, furono fortissime le spinte, soprattutto da parte delle minoranze, perché l’Amministrazione Comunale troncasse ogni rapporto con l’azienda che stava tentando di riprendersi per realizzare l’opera; allora tenni duro, in quanto ero convinto che, se avessi condiviso le istanze dei detrattori, che con insistenza chiedevano di chiudere i rapporti con l’impresa, viste le sue effettive difficoltà economiche, ciò avrebbe significato portare al fallimento la ditta, senza comunque avere sufficienti garanzie per il Comune di completare l’opera, escutendo le fideiussioni che erano state versate. Sono stati momenti difficili, e per certi versi anche drammatici, caratterizzati da duri scontri e attacchi diretti nei miei confronti in Consiglio Comunale. Grazie, però, alla mia determinazione che poteva contare sull’appoggio di una Giunta e di una Maggioranza Consiliare coese, che mi hanno sempre sostenuto e accompagnato, oltre che alla buona volontà delle parti in causa, in particolare della famiglia Munaretto e della Nova Domus Veneta, società nel frattempo subentrata con un concordato ed un piano di rientro con il Tribunale, siamo riusciti a completare il Project e al tempo stesso a contribuire ad impedire il fallimento di una storica impresa cittadina».

Il progetto attuale è stato ridimensionato sulla base di una comune valutazione pubblico privato che non ha più ritenuto funzionali le due torri direzionali previste, di cui una a destinazione pubblica che, consegnata al grezzo all’Amministrazione Comunale, avrebbe, secondo il Project iniziale, dovuto spendere almeno qualche altro milione di euro per completarla. Così pure sono state effettuate altre modifiche minori come la riduzione della capienza dello stadio, pur sempre idoneo oggi ad ospitare partite fino alla serie C. Oggi il Comune si trova proprietario di un’opera importante, che vede realizzati lavori per strutture sportive e non solo per oltre 8 milioni di euro, un’area complessiva di circa 10mila metri quadri, di cui 4900 destinata a zona “F” e oltre 5000 per zona residenziale C 02, oltre alle superfici dove avrebbero dovuto sorgere le due torri, per ulteriori 12mila metri quadri circa.

«Le future Amministrazioni – prosegue con soddisfazione il Sindaco Casarotto – avranno a disposizione, pertanto, non solo una struttura dotata di impianti sportivi, ma anche importanti aree da valorizzare ai fini pubblici, qualora decidessero di farlo e i tempi fossero maturi, per costruire, ad esempio, un futuro Palazzetto dello Sport».

La pista di atletica

All’epoca dell’approvazione del Project non era stata inserita la pista di atletica in quanto ancora perfettamente funzionante, essendo stata realizzata nel 1997 e il Project datato primi anni del Duemila. Oggi, a distanza di 25 anni, anche la pista di atletica abbisogna di un totale rifacimento. L’Amministrazione Comunale ha presentato domanda per ottenere un finanziamento attraverso un bando specifico previsto dai fondi del PNRR (Missione 5 Componenti C 2.3 Investimenti 3.1 “Sport e inclusione sociale”). Se ciò non avverrà, la futura Amministrazione potrà comunque partire dal progetto esecutivo già pronto per reperire i circa 500mila euro necessari al rifacimento della pista di atletica, ultimo tassello che manca per il completamento dell’intera Cittadella sportiva.