Diffondere i valori della correttezza e della legalità in ogni disciplina sportiva, che sia praticata a livello agonistico o amatoriale: è questo il messaggio dell’incontro di oggi, sabato 15 settembre, a Villa Fabris.Obiettivo della manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Rancurarte in collaborazione con SportallaRovescia e EatSportProduction, è la promozione della cultura dell’etica sportiva come valore che precede la competizione e l’ideale del vincere a tutti i costi.
Un’incontro-spettacolo per parlare dello sport che ci piace, quello senza doping, senza farse e partite vendute. Di sicuro non quello che denunciò Carlo Petrini, calciatore di Roma, Milan e Torino negli anni settanta e ottanta, quando nel 2000 mise sotto accusa l’intero sistema-calcio denunciando doping, accordi e scommesse, con la sua autobiografia “Nel fango del Dio pallone”,ritratto scioccante del calcio italiano, un mondo in cui l’autore aveva vissuto da protagonista, nella Serie A dove giocava come attaccante.
In particolare il libro denuncia la pratica del doping che già in quegli anni era dilagante: Petrini scrisse di esservi ricorso più volte con la complicità dei medici sportivi; è l’intero sistema che viene messo sotto accusa, con le partite già decise in anticipo dalle stesse società, i pagamenti in nero, l’estrema bassezza morale del calciatore tipo.
Ivan Compasso, giornalista di Radio Sherwood, ha raccolto l’ultima intervista di Petrini prima della sua morte lo scorso aprile, e alle 20, introdurrà lui stesso la proiezione del video realizzato con Davide Sannazzaro “Carlo Petrini- un vita in due tempi”: non è una semplice video intervista, ma è la volontà di raccontare quello che di solito viene tralasciato. Non è solo la storia di un calciatore e di un uomo, ma quella di un’intera generazione di ragazzi che hanno letteralmente dato la vita per il calcio, non sempre ripagati.
A chiudere la serata,alle 22.30 ci sarà il reading per dj “Il rigore più lungo del mondo” con Valeria Vicentini e GionataCarollo dal racconto di Osvaldo Soriano, giornalista e scrittore argentino, considerato da molti il più bello mai scritto sul calcio.
Quello a cui invita Soriano è un calcio pulito, popolare, paesano, quello che aggrega invece di dividere, quello in cui si gioca insieme e non contro. E’ il tipo di calcio che non ha niente a che vederecon scandali,scommesse o doping.
Del resto la soddisfazione di un risultato ottenuto secondo le regole è elemento di estrema gratificazione e di autostima, mentre quello ottenutocon mezzi vietati, a parte l’euforia del momento, risulta frustrante ed immeritato.
In caso di maltempo l’evento si terrà al Padiglione Fieristico in Via Vanzetti.
Alice Berti