Cogollo è pronta a celebrare sabato prossimo lo sport a due ruote con il 1° trofeo comune di Cogollo del Cengio, gara ciclistica dedicata al 19enne Thomas Casarotto di Schio, scomparso prematuramente dopo un incidente avvenuto in sella alla sua bici nel 2010, durante il giro del Friuli dilettanti.
La gara è riservata ai ciclisti della categoria Juniores ed è il primo memorial di ciclismo organizzato a Cogollo, sentito ormai da molti appassionati di una delle discipline sportive più popolari come necessario per dare il giusto spazio allo sport pulito, che ogni giorno impegna con notevoli sacrifici un numero considerevole di giovani.
Ad organizzare l’evento, con il patrocinio del comune di Cogollo, è la società sportiva Contri Autozai Ttnk sport, tutti concordi nel dedicare il trofeo a Casarotto, cogollese di origine, che è stato una delle più fulgide giovani promesse del ciclismo vicentino ed italiano.
‘Non devo essere spenti i riflettori – hanno detto gli ideatori del memorial e principali organizzatori, Giordano e Christian Zana – su questo ragazzo, che tanto ha sacrificato per la sua passione, lasciando un vuoto nel ciclismo pulito e nella sua famiglia. Casarotto è un esempio da seguire per tutti i giovani, non vogliamo che la gente se lo dimentichi’.
Il ritrovo dei partecipanti è previsto per le 10 al Bocciodromo di via Mameli, con partenza alle 12. Il tragitto vedrà i ciclisti percorrere un circuito di 5,7 chilometri per 14 volte, con contagiri in piazza Carlassare a Mosson e percorrenza, tra le altre, di via Artigianato, via Roma, salita del costo vecchio per 3 chilometri fino al 3° tornante, discesa fino alla rotonda per Caltrano e ritorno a Mosson. Il totale del percorso sarà di quasi 95 chilometri. Alla fine della gara è in programma un ‘pasta party’ per tutti i partecipanti e per 2 accompagnatori.
La gara accoglierà un massimo di 200 partecipanti e le iscrizioni, aperte fino a giovedì, hanno raggiunto ormai i 150 nomi, giovani provenienti non solo dal Veneto, ma anche da altre regioni, tra cui il Trentino, la Lombardia e l’Emilia.
Marta Boriero