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A Thiene con l’arbitro Daniele Orsato: il Fair Play come valore fondante dello sport e della vita

Referee Daniele Orsato gestures during the Italian Serie A soccer match Atalanta BC vs SS Lazio at the Atleti Azzurri d?Italia stadium in Bergamo, Italy, 17 December 2018. ANSA/PAOLO MAGNI

 

Thiene si prepara a ospitare un evento che promette di fare luce su uno degli aspetti più nobili dello sport, ma anche uno dei più trascurati: il Fair Play. La serata speciale, organizzata a Casa Insieme in via Breghettone, vedrà la partecipazione dell’arbitro internazionale Daniele Orsato, figura di spicco nel panorama calcistico italiano e internazionale, che affronterà il tema del Fair Play, non solo nel calcio, ma anche nella vita di tutti i giorni. L’appuntamento è fissato per le 20.

Il significato del Fair Play: più che una regola, un valore

Il Fair Play, termine che in italiano si traduce come “gioco leale”, è molto più di un semplice rispetto delle regole del gioco. Si tratta di un concetto che implica un’educazione al rispetto reciproco, sia tra compagni di squadra che nei confronti degli avversari. È l’espressione di uno spirito sportivo che si fonda su amicizia, solidarietà e, soprattutto, rispetto delle persone. Un comportamento che non può e non deve fermarsi al fischio finale di una partita, ma che deve permeare ogni momento della nostra vita, dai rapporti interpersonali a quelli professionali.

“Il Fair Play non riguarda solo il rispetto delle regole. È una filosofia che insegna a essere sportivi, ma anche uomini migliori. E in un mondo che troppo spesso sembra dimenticare questi principi, è fondamentale tornare a riflettere su questi valori, soprattutto nel calcio che è lo sport più amato e seguito in Italia”, ha dichiarato  di recente al Corriere della Sera. Orsato, negli  anni ha guadagnato la reputazione di un arbitro non solo preciso e competente, ma anche di grande sensibilità verso le tematiche legate al rispetto e all’integrità.

Il Fair Play nel calcio italiano: un concetto sempre più raro

Nonostante il calcio italiano sia il palcoscenico di alcuni dei più grandi talenti del mondo, la cultura del Fair Play sembra spesso essere messa in secondo piano, soprattutto nelle categorie professionistiche. Le polemiche, le lamentele, e talvolta la violenza verbale o fisica, sono purtroppo all’ordine del giorno sia sui campi di Serie A che nei dilettanti.

Secondo un’indagine condotta dalla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), il Fair Play è una delle aree più carenti del calcio italiano. Sebbene esistano normative e iniziative per sensibilizzare i giocatori e i tifosi su questo tema, i dati mostrano che i comportamenti antisportivi sono ancora troppo diffusi. Eppure, come evidenziato da Orsato, è proprio in queste situazioni che il ruolo dell’arbitro diventa fondamentale. Non solo come regolatore delle dinamiche di gioco, ma come educatore che può, attraverso il suo comportamento, promuovere i valori del Fair Play.

Daniele Orsato: un arbitro con una visione

Orsato, il cui nome è sinonimo di esperienza e professionalità, ha vissuto in prima persona il contrasto tra il rispetto delle regole e la tentazione di piegarle a favore della propria squadra o dei propri interessi. La sua carriera, che lo ha visto arbitrare alcune delle finali più prestigiose, ha confermato la sua reputazione come uomo di grande integrità, che ha sempre messo al primo posto il rispetto per il gioco e per le persone. “Il mio compito non è solo quello di applicare le regole, ma di farlo con equità e imparzialità, cercando sempre di preservare il valore umano, il rispetto reciproco e l’amicizia tra i partecipanti”, ha dichiarato Orsato, che nelle sue esperienze internazionali ha avuto modo di confrontarsi con culture calcistiche diverse, ma che condividono una visione comune: quella di uno sport che è prima di tutto un momento di crescita personale.

L’importanza di educare al Fair Play fin da giovani

L’incontro di Thiene non si limiterà solo ad un dibattito teorico. Sarà anche un’opportunità per sensibilizzare le giovani generazioni, che si stanno avvicinando al calcio, sull’importanza di coltivare l’etica sportiva fin dai primi passi. La Casa Insieme, luogo di incontro e di educazione, diventa il punto di partenza per una riflessione che deve coinvolgere tutti gli attori del sistema calcistico: dai giovani giocatori agli allenatori, dai tifosi agli arbitri. Il progetto di Orsato e degli organizzatori è proprio quello di trasmettere un messaggio chiaro e forte: il calcio è prima di tutto uno sport, una passione che deve educare alla lealtà, alla solidarietà e al rispetto reciproco, valori che, se applicati, possono contribuire a costruire una società migliore.