La Valdastico nord porterà progresso come sostiene il presidente della Provincia Attilio Shneck, ma questo tuffo nel futuro costerà i sacrifici di una vita a chi con la sua casa, in questo momento , si sente come un puntino da cancellare su una carta geografica. Una delle vittime sacrificali vive a Cogollo del Cengio. Si chiama Beppino Dall’Osto e la sua casa in via Rivona si trova a dieci metri da quella che sarà la nuova autostrada.
‘Guardi – spiega indicando il luogo in cui arriverà l’opera pubblica Dall’Osto – mi basterà affacciarmi dalla finestra per leggere le targhe delle autovetture, che mi sfrecceranno davanti agli occhi. Ho lavorato una vita per costruirmi questa casa. Ho fatto sacrifici pensando alla mia vecchiaia, immaginandomi a zappare l’orto, di guardare il verde e respirare l’aria pulita della vallata. A breve, dovrò fare i conti con inquinamento acustico e atmosferico. Altro che orto e prodotti sani. E a me sta andando pure bene, dato che al mio vicino, secondo il nuovo tracciato, la casa dovrebbe addirittura sparire dalla faccia della terra’.
A casa di Dall’Osto ieri mattina, si sono raccolti diversi abitanti di Cogollo del Cengio, il comune più ‘sacrificato’, secondo il nuovo tracciato. C’è anche il cugino, che è stato ‘graziato’ dalla sorte. L’autostrada disterà dalla sua abitazione un chilometro.
‘La verità è che noi di Cogollo siamo stati considerati cittadini di serie B, rispetto agli abitanti di Velo d’Astico. Loro hanno avuto più rispetto. Noi siamo stati calpestati’.
‘Se ci deve essere un’autostrada deve essere rispettata la legge – spiegano i cittadini -. A marzo è stato realizzato un progetto che interessava solo parzialmente Cogollo, mentre comprendeva principalmente Velo.
Alice Berti