Qualcosa non torna nei numeri illustrati dal presidente della Regione Luca Zaia che nel consueto appuntamento con la stampa nella sede della Protezione Civile di Marghera ha spiegato perché il numero dei contagi nella nostra regione è così elevato rispetto a quello delle altre regioni.
Secondo il governatore, ma il concetto è stato ripetuto anche da Francesca Russo, capo del Dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto, i tamponi non sarebbero confrontabili con quelli delle altre realtà, perché sarebbe il ‘modello’ ad essere diverso.
Il governatore ha inoltre preannunciato una nuova ordinanza, che “non prevede restrizioni per le attività commerciali ma servirà per evitare gli assembramenti”.
Secondo Luca Zaia i titoli dei giornali nazionali che descrivono il Veneto come la regione con più positivi d’Italia, non corrispondono al vero: “In Veneto ci sono più positivi, questo sì, ma perché li andiamo a cercare. Non dico che siamo in un’isola felice, ma noi a differenza delle altre regioni, i contagiati li andiamo a scovare: è una battaglia che facciamo noi e la virtuosità non può essere punita. Ne ho parlato anche oggi con il professor Brusaferro. I dati di tutte le regioni devono essere omogenei, per fare un confronto corretto. Noi facciamo moltissimi tamponi, abbiamo un modello unico nel suo genere, e presentiamo al governo tutti i risultati dei tamponi, anche quelli rapidi – ha concluso Zaia – e siamo solo due, o forse tre regioni che adottiamo questo comportamento”.
“I test rapidi servono a isolare precocemente i soggetti positivi: è chiaro che questo ha aumentato il numero dei tamponi – ha spiegato la dottoressa Russo – Noi facciamo i tamponi anche ai contatti asintomatici dei positivi. Abbiamo strategie diverse rispetto ad altre regioni. Siamo passati da un 44% di positivi a un 13%. Ma è un dato comunque non confrontabile con altre regioni perché il nostro metodo è diverso dagli altri. Quello che conta è calcolare l’incidenza dei positivi su 100.000 abitanti. Il vaccino è fondamentale: ci permetterà di uscire da questo clima di restrizioni e paure, nel quale non possiamo continuare a vivere”.
L’affondo dell’opposizione: ‘I numeri sono chiari, questa è disinformazione’
“Improvvisamente ci troviamo a passare da Regione virtuosa a Regione tra le peggiori, per i dati relativi alla gestione dell’emergenza sanitaria”. Così la consigliera regionale Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) interviene in una nota e aggiunge: “I dati degli ultimi giorni non ci collocano più ai vertici delle Regioni per numero di tamponi effettuati in rapporto alla popolazione. Ieri 8 dicembre eravamo da questo punto di vista la quinta regione. Siamo balzati oramai tristemente in testa – prosegue la consigliera – anche in termini assoluti. Il doppio della regione più colpita pur con metà della popolazione. Anche ieri sera il presidente Zaia su Rai3, ha sostenuto che l’alto numero di positivi è dovuto all’alto numero di tamponi effettuati. Ma i dati dicono una cosa diversa, e se fosse così, non avremmo le terapie intensive che hanno superato il livello di guardia, con l’Azienda Ospedale – Università di Padova, che ha dovuto aprire recentemente un nuovo reparto di terapia intensiva con 11 posti letto.
di Redazione Altovicentinonline