“Il balzo della benzina che è volata alle stelle provocherà un rialzo dell’85% sulle spese ed inciderà anche sul costo delle vacanze”. Lo afferma Coldiretti Vicenza, sottolineando gli effetti sulla spesa alimentare che si sono fatti notare da subito. Da inizio anno, benzina e diesel, infatti, costano circa il 13,4% in più, il che determina un aumento medio sul pieno di un’auto fino a 6-7 euro.
“L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia – ha spiegato Coldiretti Vicenza – perché se salgono i prezzi del carburante si riduce il potere di acquisto dei consumatori, che hanno meno risorse da destinare agli acquisti”.
Gli effetti si fanno sentire dalla spesa quotidiana alle vacanze, con l’aumento dei costi per i trasferimenti per l’esodo estivo, con ben un cittadino su tre che ha scelto di trascorrere le ferie nella propria regione.
“A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti – ha continuato Coldiretti Vicenza – è anche l’intero sistema agroalimentare, dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea. In queste condizioni è importante individuare alternative green come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sul Recovery plan elaborato dalla Coldiretti per sviluppare le bioenergie in Italia. Ma con il Pnrr serve anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma pure con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Si tratta di una mancanza che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export al quale si aggiunge proprio il maggior costo della “bolletta logistica” legata ai trasporti e alla movimentazione delle merci”.
Secondo l’ultima analisi del centro studi Divulga in Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro/chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08) e la Germania (1,04), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro e in Romania 0.64. “Si tratta di un aggravio per gli operatori economici italiani superiore dell’11% rispetto alla media europea – conclude Coldiretti Vicenza – e che colloca il nostro Paese al 30° posto nella classifica mondiale stilata dal Global Competitiveness Report (GCR), curato dal World Economic Forum, che monitora il livello di competitività delle economie mondiali, valutando anche il livello delle infrastrutture”.