Roma, 15 ott. (askanews) - LIstituto della Enciclopedia Italiana Treccani apre le celebrazioni per i suoi 100 anni dalla fondazione come Ospite dOnore 2024 alla Fiera del Libro di Francoforte, che prende il via oggi con un progetto espositivo multimediale e un incontro su La cultura che unisce. Da Manuzio all'ebook per riflettere sul futuro del libro.
LIstituto della Enciclopedia Italiana Treccani venne fondato a Roma il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani e Giovanni Gentile e celebrerà nel 2025 questo importante anniversario annunciato a Francoforte da Ospite dOnore con una serie di iniziative promosse in tutta Italia.
Lo "Studiolo Treccani" termine che indica lambiente che nei grandi palazzi signorili rinascimentali era destinato alla conservazione e allesposizione di oggetti preziosi e opere darte ospita il progetto multimediale animato da facsimili di codici miniati e disegni rinascimentali, oggetti darte, di design e di alto artigianato contemporanei e una selezione di opere realizzate da Treccani in collaborazione con i più importanti musei e biblioteche dEuropa e con i massimi artisti e architetti del nostro tempo.
Con uninstallazione interattiva centrale, lo Studiolo Treccani progettato con Dotdotdot permette di esplorare il ricco patrimonio iconografico della prima edizione della Enciclopedia Italiana, pubblicata nel 1937, riarticolando i materiali secondo tre categorie: naturalia e artificialia, cose rare scoperte in natura o sapientemente manufatte, oppure come mirabilia, vale a dire cose insolite, magiche o inquietanti, che suscitano meraviglia.
Oggetto di un ambizioso progetto di digitalizzazione e valorizzazione grazie al contributo dellIstituto Centrale per gli Archivi del Ministero della Cultura, il patrimonio iconografico è stato riorganizzato impiegando un modello di apprendimento automatico che permette al visitatore una rilettura innovativa dellarchivio enciclopedico, con immagini continue che invitano a guardare le cose da punti di vista sempre nuovi.
Lincontro La cultura che unisce. Da Manuzio all'ebook promosso dalla Treccani a Francoforte, al quale prenderanno parte Massimo Bray, Direttore Generale della Treccani e lAmbasciatore Umberto Vattani, moderati da Luciano Lanna, del Centro per il libro e la lettura, vuole aiutare a riflettere sul futuro del libro, che nei secoli ha saputo far combaciare bellezza e funzionalità: dalla tipografia veneziana di Aldo Manuzio nel Quattrocento fino alle novità della rivoluzione digitale.
Se nel complesso il mercato editoriale presenta tassi interessanti di crescita con dati migliori rispetto a quelli di prima della pandemia e soprattutto della crisi del 2011-2014 lItalia ha tutte le potenzialità per superare lundicesima posizione che ricopre in Europa.
Come istituto di interesse nazionale ricorda Massimo Bray La Treccani è impegnata da circa un secolo nella diffusione della cultura e della conoscenza, sia attraverso la carta sia attraverso i nuovi canali digitali. Una offerta pluricanale che negli ultimi anni ci sta dando particolari soddisfazioni, con la consapevolezza però che ci sono ancora ampi margini di miglioramento, anche sul mercato internazionale.
Si vendono infatti oggi 8.000 mila titoli lanno, contro i 1.800 del 2001, ma le risorse per le traduzioni restano limitate rispetto a quelle di altri paesi. Per questo continua Bray abbiamo lanciato il progetto newitalianbooks, una piattaforma nata per facilitare la traduzione dei libri italiani allestero, e a Francoforte abbiamo organizzato un incontro specifico sullargomento.
AGI – Il 18 febbraio 1925 con la fondazione dell’Istituto Giovanni Treccani a Roma si ponevano le basi per la monumentale opera dedicata a scienza, arti e cultura
L’atto di fondazione dell’Istituto Giovanni Treccani, il 18 febbraio 1925, era la prima pietra della costruzione dell’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, conosciuta come l’Enciclopedia Italiana o semplicemente La Treccani. Cento anni fa si ponevano le premesse per la nascita della colossale opera che doveva costituire il monumento alla cultura italiana. Il ritardo rispetto ad altre esperienze europee derivava dal ritardo con il quale si era completato il processo di unificazione della Penisola e sulla caratteristica della coesistenza di dialetti locali radicati e con struttura linguistica propria, eredità della storia stessa degli Stati italiani e delle dominazioni straniere. L’italiano di Dante, già individuato come idioma nazionale, doveva ancora essere consacrato come patrimonio comune. La grande mobilitazione di massa per la guerra 1915-1918 aveva rivelato un diffuso analfabetismo delle masse popolari e di conoscenza linguistica limitata alla parlata locale. L’italiano era dunque la lingua delle classi colte, ed era persino di recente introduzione nella corte dei Savoia, che notoriamente si esprimevano in francese o in piemontese. Si consideri, a titolo di raffronto con uno stato nazionali plurisecolari, che l’Encyclopédie, o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri, di Denis Diderot e Jean-Baptiste Le Rond D’Alembert, vede la luce nel 1751 prendendo le mosse dall’idea originaria di tradurre la Cyclopaedia, o Dizionario universale delle arti e delle scienze dell’inglese Ephraim Chambers, del 1728.
Un mecenate, Gentile come direttore e le personalità di spicco
Nel primo dopoguerra, nel 1921, era stato costituito come ente morale l’Istituto per la Propaganda della Cultura Italiana, divenuto poi Fondazione Leonardo per la Cultura Italiana, che avrebbe voluto pubblicare la prima grande enciclopedia italiana in 18 volumi. Tre anni dopo, per sbloccare l’impegnativa impresa, si coinvolse nel progetto l’imprenditore di successo nel ramo tessile nonché mecenate delle arti Giovanni Treccani(1877-1961), che ne fu entusiasta. Pochi anni prima aveva effettuato un’ingente donazione all’Accademia dei Lincei e aveva acquistato la Bibbia di Borso d’Este per una cifra iperbolica, pur di evitare che potesse finire in Francia. Era senatore del Regno dal 1924 e raccolse subito l’invito. E così a Roma veniva fondato l’Istituto che portava il suo nome, per poter organizzare l’immensa mole di lavoro, di studio e di compilazione. Tra i fondatori, e primo direttore scientifico, c’era il filosofo Giovanni Gentile, già ministro dell’educazione. Tra le altre personalità coinvolte, il Maresciallo d’Italia Luigi Cadorna e l’ammiraglio Paolo Thaon de Revel, gli storiografi Gaetano De Sanctis e Francesco Salata, gli economisti Luigi Einaudi e Angelo Sraffa, il pittore Vittorio Grassi, il medico Ettore Marchiafava, il giurista Silvio Longhi, il giornalista Ugo Ojetti, il presidente del Senato Tommaso Tittoni. A guidare la redazione, il filosofo Antonino Pagliaro.
Le insidie del regime e lo specchio dei tempi
Se è vero che molti dei collaboratori subito chiamati a far nascere il progetto aderiranno il 21 aprile 1925 al Manifesto degli intellettuali fascisti, è anche vero che l’Enciclopedia riuscì a coinvolgere oltre 3.200 intellettuali italiani di alto livello e riconosciuto profilo, di qualsiasi orientamento politico, anche ebrei e persino antifascisti dichiarati. Per quanto possibile le ingerenze del regime furono limitate o tenute al di fuori. Naturalmente, essendo figlia dei tempi, l’Enciclopedia non poté essere immune né da contaminazioni né da infiltrazioni. La voce “Fascismo”, a esempio, si diceva fosse stata elaborata da Benito Mussolini in persona, ma sembra assai più veritiero che l’abbia scritta lo stesso Gentile che volle l’opera come summa della cultura italiana in tutte le sue declinazioni.
Tre anni di lavoro per vedere il primo di 35 volumi
Occorsero tre anni per coordinare il funzionamento di ben 48 sezioni di studio e scandire le oltre sessantamila voci che avrebbero costituito il corpo della prima edizione. Il primo dei 35 volumi (da A-Agri a Veg-Zyg, ognuno dei quali di un migliaio di pagine di media) apparirà nel 1929 e l’ultimo, assieme all’indice dei nomi, nel 1937. Il risultato complessivo dell’Enciclopedia italiana ne farà ben presto uno dei più pregevoli e importanti prodotti editoriali del XX secolo, e certamente il principale su scala nazionale. Il grande successo non deve avere a riferimento la platea dei lettori, poiché si trattava di un’opera costosa, prestigiosa e d’élite, che però trovava la sua dimensione più popolare grazie alle varie biblioteche che la mettevano a disposizione degli studenti, dei ricercatori e di chiunque desiderasse acculturarsi ma non poteva permettersi di avere una Treccani sugli scaffali della libreria di casa.
Verso la modernità e la diffusione sulle vie del web
Nel secondo dopoguerra verranno pubblicate a scansioni temporali irregolari le appendici, e come accadeva per i beni di consumo nel boom economico si lanciò l’acquisto rateale, per allagare quanto più possibile i fruitori di un’opera tutt’altro che economica, il cui importo finale veniva diluito in piccole quote mensili. Alla fine del primo decennio del XXI secolo, anche la Treccani si dimostrava al passo con i tempi, proponendo l’innovazione tecnologica del dvd che semplificava le procedure di consultazione abbreviando considerevolmente i tempi. Ma ancora prima, alla fine del Millennio, grazie alla creazione del sito internet Treccani, era diventata possibile la consultazione on line. Quota cento milioni annui di accessi è stata superata per la prima volta nel 2014. Da cento anni lo scibile umano vive nella lingua di Dante, perpetuandosi e innovandosi dalle pagine cartacee ai pixel sugli schermi dei computer, dei tablet e degli smartphone.