Dopo un anno dall’elegante pubblicazione “Thiene particolarmente”, Giuseppe Stella torna alle stampe, sempre con la collaborazione di Valter Borgo, proponendoci un nuovo libro, a tiratura limitata, con una serie di interessanti immagini che rappresentano la Thiene lontana dal centro storico.
“Thiene, immagini da Lampertico, Santo, Rozzampia” ci fa scoprire, infatti, una nuova città che si fonde intimamente con la campagna e con la natura, e che era stata in parte anticipata nella mostra allestita alla Biblioteca Civica qualche anno fa.
Sono quasi duecento le fotografie, tutte rigorosamente in bianco e nero, che immortalano paesaggi, ambienti e uomini, luoghi di culto, edifici rurali, lavori e scene di vita quotidiana, tempi e luoghi della memoria che raccontano piccole storie che fanno grandi i tre quartieri o, come ci piace chiamarle, le tre contrade della campagna thienese, accomunate da una secolare vocazione agricola.
L’obiettivo si sofferma innanzi tutto sul paesaggio, sull’ambiente naturale ripreso nell’evolversi delle quattro stagioni, un polmone di verde con distese di campi coltivati, quasi sconosciuto a chi frequenta soltanto il centro storico e la vita cittadina.
Un territorio da scoprire e vivere percorrendolo a piedi o in bicicletta, magari anche a cavallo, per immergersi appieno nel silenzio della natura, gustare il mutare delle stagioni, inebriarsi dei colori e dei profumi dei campi e dei fiori.
Le foto evidenziano distese di grano e mais, lunghi filari di gelsi, prati appena tagliati con file di grandi balle di fieno. Il paesaggio agrario viene presentato ripercorrendo il ciclo delle stagioni, anche in surreali visioni invernali, con alberi dai rami carichi di galaverna, in fotografie di notevole impatto artistico ed emotivo.
Nella seconda parte del libro l’obiettivo dei due fotografi si sofferma sull’abitato, caratterizzato da case coloniche, su vecchi e talvolta cadenti edifici rurali con i loro portici e le rustiche scale in legno che salgono nel fienile, su stalle, porcilaie e colombare, un tempo vivace regno animale e ora quasi abbandonate, e ancora su vecchi muri e masiere, indugiando anche su alcune artistiche meridiane e su una cucina d’altri tempi.
Spiccano preziose testimonianze delle bellezze artistiche di antichi storici edifici, come gli originali mascheroni sopra gli archi del porticato della settecentesca casa Chilesotti al Santo o la lunga geometrica teoria delle 365 finestre, una per ogni giorno dell’anno, della seicentesca Ca’ Beregane.
Anche l’aspetto umano è bene illustrato nelle fotografie, con la presentazione di alcuni significativi ritratti degli abitanti dei tre paesi, contadini dai volti molto espressivi, forgiati dal duro lavoro, scene quotidiane di vita nelle stalle e nei campi, con alcuni personaggi ormai “storici”. E dalla storia di un tempo, che si fa presente, emerge il gruppo che si ritrova per la “trebbiatura in contrà” a Lampertico, a rinverdire un’antica tradizione per tramandarla alle generazioni future.
Non mancano le espressioni più significative della religiosità popolare, immagini sacre, dipinti e statue di santi, le formelle con i miracoli di S.Antonio nella chiesa del Santo, l’affresco della Madonna di Loreto, i numerosi capitelli dove, a maggio, la gente si ritrova per la recita del Rosario.
Spazio infine anche alla vena artistica e creativa dei nostri fotoamatori che hanno fissato con il loro obiettivo il suggestivo gioco di luci ed ombre degli archetti pensili della chiesa di Rozzampia e alcune immagini surreali del paesaggio e della natura.
In sintesi, Giuseppe Stella ripercorre, con discrezione, la vita delle tre comunità, con una meritoria azione di recupero storico e culturale, dando un suo personale e originale contributo alla riscoperta di un passato non troppo lontano e alla conoscenza di piccole storie, di aspetti minuscoli, ma non per questo meno efficaci, del tessuto sociale ed economico con semplici ma significativi spaccati del vivere quotidiano.
E le tre contrade, pur lontane dal centro storico, sembrano quasi fondersi idealmente con la città nella copertina della pubblicazione che presenta l’antico stemma di Thiene posto sul timpano dell’altare maggiore della Chiesa del Santo, con la bianca colomba in volo che tiene con le zampette un ramoscello di ulivo e un grappolo d’uva.
Un libro da assaporare con calma, perché fa rivivere Rozzampia, Santo e Lampertico di una luce nuova ed affascinante e che si aggiunge ad altre iniziative editoriali. Giuseppe Stella ha, infatti, al suo attivo i volumi fotografici “Thiene, le immagini, i ricordi” 2008, “I monti del cuore, Piccole Dolomiti, Pasubio” 2012 e “Una Romania” 2013, ed ha allestito, assieme a Bruno Dalle Carbonare, Giancarlo Marini, Valter e Luca Borgo, una decina di mostre fotografiche sul nostro territorio.
Ivo Carollo