AltoVicentinOnline

Terremoto “Panama Papers”. Nella lista, anche la mafia ed i volti più amati della tv

Barbara D’Urso, Carlo Verdone, Luca Cordero di Montezemolo, Valentino Caravani, Jarno Trulli. Sono solo i più celebri dei cento italiani che ieri L’Espresso ha rivelato essere coinvolti a vario titolo nella vicenda dei fogli panamensi, i “Panama Papers”, lo scandalo internazionale su società offshore e paradisi fiscali che sta scuotendo il mondo in questi giorni.

Nell’edizione del settimanale politico e di attualità si può trovare nel dettaglio la prima tranche dei nostri connazionali che risultano nominati nei documenti dello studio legale Mossack e Fonseca, l’epicentro finanziario dello scandalo internazionale, la società che per quarant’anni ha creato nei paradisi fiscali del mondo migliaia di società fantasma fatte ad hoc per reinvestire capitali occulti. Un centinaio di persone tra manager, imprenditori, finanzieri, petrolieri, attori, stilisti, sportivi e anche mafiosi.

Tra i vari presenti infatti oltre ai grandi personaggi dello spettacolo televisivo saltano agli occhi i nomi di figure legate al mondo della Mafia. Nella prima ondata di nomi c’è anche Angelo Zito, finanziere barese da anni in Lussemburgo già condannato per associazione mafiosa a Palermo. Sempre secondo L’Espresso Zito gestiva ingenti investimenti all’estero provenienti dai capimafia attraverso alcune società offshore in Lussemburgo. Altro filone è relativo ai figli di Vito Roberto Palazzolo, il finanziere condannato come grande riciclatore dei soldi di Cosa Nostra derivanti dal mercato dello spaccio di eroina, che risultano intestatari di società estere legate al business di famiglia, le miniere d’oro e diamanti in Africa.

Per tornare al mondo dello spettacolo l’attore Carlo Verdone risulta socio di una società offshore attiva tra il 2009 ed il 2014. Più controversa la posizione di Barbara D’Urso che avrebbe creato una società alle Seychelles, la Melrose Street Ltd, con la quale gestire un’operazione immobiliare in Costa Azzurra. Nel complesso infine gli 800 italiani coinvolti hanno fatto registrare più di un migliaio di società offshore tra Isole Vergini Britanniche (321), Seychelles (652), Bahamas (53), Panama (44), Samoa (26) e Cipro (11).

 

Federico Pozzer