Ha chiuso con un bilancio da record di 99 mila visitatori la mostra ‘I creatori dell’Egitto eterno Scribi, artigiani e operai al servizio del faraone’ allestita nella Basilica Palladiana di Vicenza nei mesi scorsi.
La rassegna, curata dal Museo Egizio di Torino sotto il coordinamento del direttore Christian Greco, ha permesso al pubblico di ammirare statue colossali, tombe e sarcofagi decorati, bassorilievi e stele dipinti, rotoli di papiro e reperti millenari: complessivamente circa 200 reperti provenienti il larga parte dal Museo Egizio di Torino ma anche da un prestito del Museo del Louvre di Parigi, che hanno raccontato la comunità di Deir el-Medina, l’antico villaggio che ospitava gli artefici delle monumentali tombe dei faraoni nella Valle dei Re e delle Regine.
Ricchissimo di foto e di contributi informativi il ricco catalogo, edito da Marsilio, e curato da Greco, oltre che da Corinna Rossi, Cedric Gobeil e Paolo Marini. “La mostra ha avuto un grande successo di pubblico e di critica – conferma l’ex assessora comunale alla cultura Simona Siotto, in carica prima della vittoria di Giacomo Possamai – soprattutto per una città come Vicenza”. I numeri avrebbero potuto essere ancora maggiori ma a dettare legge è stata proprio la scelta, felicissima peraltro, della monumentale Basilica Palladiana. “Non abbiamo potuto accogliere più di 300 persone contemporaneamente – racconta Siotto – e non è stato possibile neppure prolungare il periodo di apertura, nonostante le numerosissime richieste, proprio per ragioni legati alla parte tecnologica della struttura e ai rischi connessi al caldo”.
“Abbiamo visto in Basilica il turismo ‘bello’ – aggiunge l’ex assessora – e la mostra è stata a tutti gli effetti una vera esperienza, così come io stessa l’ho concepita”. Una esposizione, accompagnata da un sottofondo musicale, in grado di farsi leggere da un pubblico diversificato, di livelli culturali e di età eterogenei. “Sono riuscita a portare in mostra – racconta Siotto – anche i bambini del nido”. Lo spazio sotto la volta della Basilica voluta dal Palladio è stato così diviso in due ampie sezioni: una prima parte che ha illustrato la vita terrena e la creazione di questi capolavori millenari, e un secondo momento dedicato alla vita dopo la morte. (ANSA).