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Schio. Con il Parkinson ‘mano amica’ c’è

In occasione della giornata della malattia di Parkinson, la cooperativa ’Mano Amica’ di Schio propone ai malati un’iniziativa a loro favore, operativa da qualche mese al centro medico Riabilita, in via San Giovanni Bosco  24.
La qualità di vita, fisica ma anche sociale, dei pazienti affetti dal Parkinson è largamente compromessa: spesso essi vivono situazioni di frustrazione relazionale, in quanto percepiscono la malattia come un gravissimo ostacolo alla possibilità di mantenere o instaurare relazioni soddisfacenti, e questo li porta a stati depressivi e ad un progressivo.

La Cooperativa Mano Amica ha pensato di intervenire in loro aiuto attivando nel mese di ottobre al centro medico da lei gestito, il ’Gruppo Parkinson’. Due volte alla settimana, martedì e giovedì mattina dalle 9 alle  12, i pazienti partecipano ad un incontro che si costituisce di due momenti. Il primo e` dedicato alla fisiokinesiterapia e gestito da una fisioterapista, il secondo e` dedicato ad attività occupazionali, educative e di socializzazione ed e` gestito da un’educatrice. 
’Il Gruppo Parkinson ha tra le sue finalità primarie quella di permettere ai pazienti di superare la solitudine che si trovano a vivere, rinnovando l’immagine di se stessi attraverso attività che interessano aspetti personali e sociali della loro identità – spiega la presidente della cooperativa, Giovanna Girardin.
In questo percorso gioca un ruolo fondamentale il fatto di essere inseriti in un gruppo :’Tutti nel gruppo si  fanno reciprocamente portatori di un “potere di cura” che permette ad ognuno di sentirsi meno solo, supportato e aiutato nell’affrontare le problematiche legate alla malattia – continua la presidente – ’Le persone così non si percepiscono più come ammalati e possono, di conseguenza, recuperare e potenziare la stima di sé e il senso di autoefficacia, in un contesto che resta in qualche misura “protetto” ma che è comunque inserito nella realtà sociale.’
’Il gruppo si sta costituendo come un luogo di incontro importante per chi vi partecipa, perché permette di condividere esperienze, di trovare insieme strategie per affrontare le difficoltà e di fare attività che potenzino e migliorino le proprie abilità – aggiunge il Ennio De Giovannini, specialista in fisiatria e coordinatore del gruppo.
A due mesi dall’inizio delle attività, il bilancio del Gruppo Parkinson è positivo sia per capacità di soddisfare le diverse esigenze che questa malattia comporta, sia per i risultati che le persone seguite stanno ottenendo. Ancora una volta una dimostrazione del fatto che, aiutando chi ha una patologia simile alla propria a reagire, un paziente sprigiona energie utili anche ad un miglioramento della sua personale situazione.

U.D.A.