La desertificazione bancaria è un problema serio che sta colpendo tanti italiani, soprattutto nelle zone più piccole. Le banche devono fare uno sforzo per garantire che tutti abbiano accesso ai servizi, senza lasciare indietro le persone più vulnerabili, come gli anziani. La soluzione potrebbe essere un maggiore impegno nell’educazione digitale e nella presenza fisica delle banche sul territorio. Ma tra dire e il fare c’è di mezzo quanto sta accadendo anche in Veneto, nell’Alto Vicentino, dove molti paesi stanno subendo una desertificazione preoccupante.
Le chiusure delle banche
Le banche stanno chiudendo molti sportelli, e questo sta creando grossi problemi per tante persone, specialmente nelle aree più piccole e lontane. Nel 2024, sono stati chiusi ben 508 sportelli bancari, portando il numero totale sotto i 20.000, una diminuzione del 2,5% rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno ha colpito soprattutto i piccoli comuni, dove ormai più di 4,6 milioni di persone vivono senza una banca a cui rivolgersi. Dai dati regionali dell’osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl (fonti: elaborazione Fondazione Fiba a partire dai dati di Banca d’Italia, Istat ed Eurostat, al 31 marzo 2024), risulta che il 19% dei comuni veneti (106 su 563) sono colpiti dal fenomeno della desertificazione assoluta, ossia la chiusura di tutti gli sportelli bancari, mentre quello della desertificazione parziale, ossia la presenza di un solo sportello nel comune, si registra nel 25% del comuni veneti (139 su 563) e coinvolge un sempre maggiore numero di persone (+19%). In termini di superficie, parliamo del 14% del territorio veneto sprovvisto di sportelli bancari e di quasi il 17% con un solo sportello.
Le conseguenze per persone e imprese
Le chiusure delle banche non solo creano disagi per chi ha bisogno di fare operazioni bancarie, ma anche per le piccole imprese. Sono circa 283.000 le aziende che si trovano in comuni dove non c’è una banca, un numero in aumento rispetto all’anno scorso.
Inoltre, non tutti possono usare l’internet banking: in Italia, solo il 55% delle persone lo utilizza, rispetto al 67% in Europa. Questo è un problema serio per chi ha difficoltà con le tecnologie, come molti anziani. In Italia, solo il 33,9% delle persone tra i 65 e i 74 anni usa l’internet banking, molto meno rispetto alla media europea (44,7%).
L’allarme per le persone anziane
Le chiusure stanno creando più difficoltà soprattutto per gli anziani, che spesso non sanno usare internet o non hanno accesso alle tecnologie.
Cosa si può fare per aiutare?
Alcuni propongono la creazione di osservatori regionali per monitorare la situazione delle banche e aiutare le persone a imparare a usare internet. Questo potrebbe essere particolarmente utile nelle regioni dove le chiusure sono più frequenti. Anche il sindacato Uilca sta lavorando per fermare le chiusure, con una campagna itinerante che cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica. La chiusura di una banca in un piccolo comune può avere conseguenze negative: senza una banca, le persone sono meno propense a investire e i comuni rischiano di spopolarsi. Ogni mese, in Italia, chiudono 76 sportelli bancari, e dal 2019 sono stati chiusi oltre di 4.500 sportelli. La mancanza di una banca influisce anche sulla scelta delle persone di rimanere o meno in un comune. Se non ci sono servizi essenziali, le persone potrebbero decidere di trasferirsi altrove, e questo contribuisce allo spopolamento.
Conclusioni
La desertificazione bancaria è un problema serio che sta colpendo tanti italiani, soprattutto nelle zone più piccole. Le banche devono fare uno sforzo per garantire che tutti abbiano accesso ai servizi, senza lasciare indietro le persone più vulnerabili, come gli anziani. La soluzione potrebbe essere un maggiore impegno nell’educazione digitale e nella presenza fisica delle banche sul territorio.
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