Una stangata inopportuna e dannosa. Questo il senso dell’intervento di Confartigianato Vicenza sui rincari autostradali scattati a Capodanno. «E’ un provvedimento che rischia di creare pesanti ripercussioni – commenta Maria Teresa Faresin, presidente provinciale dei trasportatori di Confartigianato Vicenza -. Gli aumenti accordati alle concessionarie autostradali del Nordest sono ingiustificati e rischiano di mettere l’autotrasporto regionale definitivamente fuori mercato».
Un rincaro che va a colpire duro sulle autostrade del Nordest: +7,17% per Autovie Venete (+7,17%), + 6,26% per Cisa (A-15) e Cav (Concessioni autostradali venete). «Gli imprenditori veneti soffrono anche la concorrenza sleale dei vettori dell’Est – spiega ancora Faresin -. Questo rincaro deprime ancora di più le imprese che lavorano con autoveicoli per il trasporto di merci e persone, che non potranno scaricare l’aumento ritoccando prezzi e tariffe anche se tutto ciò non mancherà di incidere sui prezzi finali delle merci. I concessionari delle società autostradali puntano sul fatto che chi deve viaggiare, trasportare persone o beni non ha alternative. Ma si rischia anche che gli autotrasportatori abbandonino le autostrade per le più economiche statali con conseguenze devastanti sul traffico locale. Non solo: anche i privati cittadini potrebbero decidere di lasciare le strade a pedaggio per non incidere ulteriormente sui budget familiari già pesantemente ridotti».
«Il nostro settore è allo stremo – conclude Faresin – e ha bisogno di sostegni concreti, non di giochetti come quello del “dare con una mano per togliere con l’altra” che pare essere stato adottato dal Governo; è dannoso e rischia di affossare il dialogo che abbiamo faticosamente aperto, rinunciando tra l’altro al fermo di inizio dicembre».
di Redazione Thieneonline