“Secondo studi recenti per quattro uomini su sei le relazioni virtuali non diventano mai reali. Molti uomini si accontentano di scoprire di essere attraenti, interessanti, seduttivi e di poter piacere ancora a tante donne. Queste ultime, invece, dopo aver rotto il ghiaccio in chat, questo incontro se lo aspettano e se non avviene sono frustrate e si fanno mille domande temendo di non essere all’altezza delle aspettative dell’altro. Scattano così tutta una serie di meccanismi che portano a mettersi fortemente in discussione in un gioco al ribasso, mentre per l’uomo tutto questo funziona come rafforzamento dell’autostima”. A spiegare la complessità delle relazioni nate nel mondo virtuale è Rosa Maria Spina, psicologa e sessuologa, che sottolinea come “soprattutto dall’inizio della pandemia, molti uomini usano app, siti di incontri e chat per mettersi alla prova e misurare la propria capacità seduttiva, senza poi arrivare all’incontro di persona”.
Ancora una volta, anche guardando alle relazioni virtuali, sembra confermarsi la provenienza da pianeti diversi di uomini e donne. Queste ultime “approcciano a suddetti mezzi per fare conoscenze con grandi aspettative rispetto a quelle della controparte maschile. C’è quindi spesso l’idea che possano essere conoscenze finalizzate a delle vere e proprie relazioni, nella maggior parte delle volte. Questo porta le donne a filtrare molto i profili degli uomini che incontrano e poi a investire tanto su quelli selezionati”. Un investimento che si traduce in un atteggiamento incalzante nei confronti degli uomini. “Più l’uomo si sente incalzato, più si ritrae – chiarisce la sessuologa – più si tira indietro più la donna lo incalza, in un meccanismo perverso. Così la donna si sente sempre più sola, abbandonata, non desiderata e frustrata”.
Una dinamica a causa della quale “da una parte aumenta la ricerca spasmodica di nuove conoscenze sul piano virtuale e dall’altra ci si chiude sempre di più al reale, nel timore di non essere in grado di gestire le conoscenze reali, visti i risultati di quelle virtuali. Quando la relazione non nasce – ribadisce Spina – le donne provano molta frustrazione, delusione, sconforto fino a casi veri e propri di depressione“.
Riversare aspettative eccessive su conoscenze virtuali e provare grandi frustrazioni quando le si vede naufragare è un meccanismo molto frequente, illustra la psicologa, “nelle donne che hanno un livello socio-culturale ed economico medio-alto. Donne che sanno di avere buone carte da giocare, molto realizzate a livello professionale. Ma proprio perché hanno investito molto su questi aspetti, sanno o sentono di avere delle carenze sul piano sociale. Inoltre, sono alla ricerca di profili simili al proprio e restano deluse da una ricerca che non dà i frutti sperati. C’è dunque un forte scollamento tra questi due piani che soprattutto da parte delle donne sono spesso sovrapposti”. Il consiglio dell’esperta è dunque “imparare a prendere le cose per quello che sono e per come vengono, senza troppe sovrastrutture e attese”.