a cura di Francesco Demofonti

La Lega come gli Stati Uniti. Il Carroccio come Washington. Dopo che il neo presidente Usa, Donald Trump, ha firmato l’ordine esecutivo che ritira l’America dall’Organizzazione mondiale della sanitàanche il partito di Matteo Salvini chiede a gran voce che l’Italia abbandoni l’Oms. La proposta è giunta durante una conferenza stampa organizzata alla Sala Salvadori della Camera dei Deputati a cui hanno preso parte il deputato della Lega, Alberto Bagnai, presidente della commissione Enti gestori, vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia del partito, il senatore Claudio Borghi, capogruppo Lega in commissione Bilancio, e il professor Roy De Vita, primario di Chirurgia plastica e ricostruttiva all’Istituto Nazionale dei Tumori ‘Regina Elena’ di Roma.

“Credo dunque- ha proseguito- che debba essere condiviso non solo dalla maggioranza ma anche dall’opposizione e pensiamo che questa cosa possa essere portata avanti in tempi rapidi. Qualora il governo non voglia accelerare i tempi con un suo atto autonomo- ha tenuto a precisare l’esponente del Carroccio- non siamo certo gelosi. A noi interessa il risultato: se il governo decidesse di assumere una iniziativa propria e seguire per decreto quanto stanno già facendo gli Stati Uniti con una certa velocità, per noi non c’è alcun problema. Altrimenti andremo per via parlamentare”.

Su questo tema sicuramente delicato, Borghi ha poi informato che “c’è stato un confronto tra la Lega e gli alleati di governo da molto tempo riguardante le questioni dell’Oms. Nello specifico, ringrazio l’opera del senatore Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha sempre condiviso buona parte di queste problematiche e che è stato strumentale nel costruire la posizione, non scontata, dell’Italia all’ultima assemblea dell’Oms, dove non è stato approvato il trattato pandemico come, invece, era negli auspici del direttore Tedros. Dunque, proprio per quanto riguarda il deposito di questo disegno di legge, ricordo che si tratta di una iniziativa della Lega e mi auguro che venga condivisa. Lo abbiamo fatto anche dal punto di vista simbolico, siamo i ‘papà’ di questa iniziativa. Confidiamo di avere condivisione con gli alleati in tempi brevi”.

 Poi uno sguardo agli altri Paesi europei che potrebbero seguire la via dell’Italia. Secondo il capogruppo Lega in commissione Bilancio, “i primi potrebbero essere quelli che quest’estate hanno contribuito a non far passare il trattato pandemico, su tutti l’Olanda e, spero, l’Austria. La Gran Bretagna, uscita dall’Unesco e da altri organismi internazionali, sarebbe stato un ottimo candidato ma era guidata da un governo conservatore, oggi non mi aspetto nulla dal governo Starmer”. Secondo Borghi “è necessario recuperare sovranità. L’Oms, infatti, è controllata tutt’altro che da Stati nazionali ed è tutt’altro che un’organizzazione che fa del bene al mondo, perché fa del bene a chi è all’interno della stessa Oms. Un terzo del suo bilancio, un miliardo di dollari, va a finire negli stipendi del personale dell’Oms e lo stipendio medio di chi vi lavora è vicino ai 150mila euro, completamente esentasse. Solo la spesa in viaggi in giro per il mondo, fonte Bilancio Oms, è pari a 160 milioni in un anno. Perché dovremmo finanziarli? Stiamo solo foraggiando gente che va in giro e che, ogni tanto, incidentalmente, ha manie di grandezza. L’Italia non ha alcun interesse a seguire queste cose”.

“Il contributo italiano- ha poi affermato Borghi- è di circa 100 milioni all’anno. Sono convinto che questi soldi potrebbero trovare migliore allocazione sia nel Servizio sanitario nazionale, sia in progetti insieme agli Stati Uniti, come ad esempio la lotta all’antibiotico resistenza. Se poi parliamo dell’Africa, la spesa totale dell’Oms in medicine e apparecchiature mediche è pari a 45 milioni, mentre i costi di viaggio allocati dall’Oms sempre all’Africa sono 53 milioni. Costano dunque di più i biglietti aerei rispetto a quanto l’Organizzazione mondiale della sanità dà ai poveri bambini dell’Africa. Se l’Italia desse 50 milioni a progetti di ricerca per la salute e la sanità governati da noi e 50 milioni per l’Africa li desse al nostro contingente militare impegnato al momento in Niger, già solo con quello aumenteremmo la cifra di aiuti che tutta l’Oms dà al continente africano. E potrebbe farlo solo l’Italia, semplicemente con la sua quota”.

“Inserirei questa proposta della Lega- è intervenuto Bagnai- in un quadro più complessivo di ripensamento delle istituzioni che hanno gestito e ancora stanno gestendo la globalizzazione. Credo sia onesto riconoscere che in questo quadro la vicenda dell’Oms non è una storia di assoluto successo. Sappiamo che nell’Unione europea, per qualche strano motivo, quando una cosa funziona va di moda dire che ce ne vuole di più. Noi siamo persone semplici e di buon senso e riteniamo che quando una cosa non funziona ce ne voglia di meno”.

 

In realtà, le parole del professor De Vita, “qui nessuno è pazzo da considerare a prescindere l’Oms un qualcosa da buttare via. Il problema è che, nella sostanza, l’Organizzazione mondiale della sanità non è un ente istituzionale ma, purtroppo, è un provider privato in cui l’80% dei suoi progetti è suggerito dai massimi finanziatori. Quindi diciamo che, in realtà, il capo dell’Oms è Bill Gates. Tutto questo non può far stare tranquillo nessun cittadino- ha concluso- e in aggiunta a questo abbiamo visto che durante la pandemia l’Oms è stata un fallimento totale. Motivo per cui la posizione della Lega è stata sempre molto chiara da questo punto di vista. L’uscita degli Stati Uniti con Trump dall’Oms creerà verosimilmente un effetto domino e ritengo che l’Italia debba far parte di questo effetto”.

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