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Processionaria, scatta l’allarme in nord Italia: pericolo mortale per i cani

Dopo Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria, come riportato da LaStampa, colpisce anche in Veneto la processionaria, che sta assediando il nord Italia, la cui comparsa anticipata trova un complice nell’inverno anomalo con temperature al di sopra delle medie stagionali.

Questo lepidottero oltre a costituire una calamità per la vegetazione, rappresenta un grave pericolo sia per gli animali, che per l’uomo. Venire a contatto con il pelo urticante che ne riveste la larva, causa varie reazioni a seconda della zona del corpo interessata, come è accaduto per dei bambini di una scuola elementare di Marghera, nel veneziano, che tra eruzioni cutanee e forte prurito sono dovuti ricorrere alle cure ospedaliere.

Ma vediamo a cosa vanno incontro i nostri amici a quattro zampe, i più colpiti in maniera pericolosa e quali sono i sintomi che si manifestano in caso di contagio e come intervenire.

Quando un cane entra a contatto col pelo della “gatta pelosa”, spesso annusando il terreno o mangiando l’erba, manifesta una salivazione intensa ed improvvisa, dovuta all’infiammazione acuta nella bocca con un ingrossamento patologico della lingua, raggiungendo col passare dei minuti dimensioni notevoli. Le conseguenze, nei casi più gravi, possono essere fortemente lesive, tali da provocare processi di necrosi con perdita di porzioni di lingua.
Le infiammazioni a carico dell’esofago e dello stomaco, in caso di ingestione del pelo, comportano febbre, rifiuto del cibo, vomito, diarrea ed emorragia.


La prima cosa da fare è liberare il cavo orale del cane dal pelo urticante che ha ingerito, tramite dei lavaggi abbondanti con soluzione di acqua e bicarbonato, aiutandosi con una siringa priva dell’ago e avendo l’accortezza di usare dei guanti, per evitarne il contatto.
Si tratta di una manovra comunque difficile da eseguire, considerando che il cane sarà dolorante e non si farà facilmente manipolare, da non lasciare intentata per poi contattare con urgenza il veterinario, in modo che il medico possa mettere in atto la terapia medica più adatta.

P.V.