“Il numero dei reati commessi in Italia ha conosciuto nel tempo una costante e prolungata riduzione. Nel 2023 però si è registrato un aumento dei reati del 3,8% rispetto all’anno precedente e dell’1,7% rispetto all’anno pre-Covid 2019. È presto per dire se si tratta di una fase congiunturale o di una inversione di tendenza”, spiega il Censis.
I reati sono concentrati nelle aree urbane, a livello nazionale gli omicidi volontari sono però diminuiti dai 502 del 2013 ai 341 del 2023 (-32,1%), le rapine sono scese nel decennio da 43.754 a 28.067 (-35,9%), i furti nelle abitazioni si sono ridotti da 251.422 a 147.660 (-41,3%).
TRA GLI ITALIANI AUMENTA L’INSICUREZZA
Ma tra gli italiani aumenta l’insicurezza e il bisogno di sentirsi protetti. L’85,5% possiede almeno un dispositivo per la difesa della propria abitazione e il 50,1% investirà di più nella sicurezza domestica negli anni a venire. Oggi in Italia sono quasi 1,7 milioni le persone che detengono regolarmente un’arma da fuoco. Se si considerano i loro nuclei familiari, si possono stimare in 3,7 milioni (pari al 6,3% della popolazione) le persone che hanno una pistola a portata di mano e potrebbero utilizzarla, per sbaglio o intenzionalmente. Il 43,6% degli italiani pensa che sparare a un malintenzionato che si introduce in casa per rubare dovrebbe essere considerato un atto legalmente legittimo.