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Minori e divieto degli smartphone: “Basta demonizzare”

Nell’ultimo periodo il mondo della politica e della pedagogia stanno portando avanti una battaglia contro l’uso degli smartphone da parte dei minori, sottovalutando il fatto che sia impossibile, oltre che controproducente, vietare l’uso di questi strumenti. Così Telefono Azzurro, in un comunicato. Oggi le tecnologie offrono ai ragazzi opportunità digitali affascinanti, dal gaming alle realtà aumentate. I bambini si avvicinano al digitale fin dalla nascita e l’uso di dispositivi connessi è diffuso in tutto il mondo- prosegue il comunicato- A livello globale, un utente su tre tra coloro che accedono alla rete e utilizzano quotidianamente tecnologie digitali è un minore. Tuttavia, spesso gli adulti non comprendono questa realtà parallela in cui vivono i ragazzi. Mancano accompagnamento e formazione per affrontare le sfide digitali, come il divario generazionale nei processi cognitivi ed emotivi. È essenziale che, oltre ai ragazzi, anche genitori e insegnanti acquisiscano competenze digitali per comprendere e supportare i minori nel mondo digitale in continua evoluzione. Non si tratta infatti di introdurre nuove e inutili sanzioni che, come noto non portano mai ai risultati sperati, basti pensare a esempi come il fumo o l’alcol, come dimostra il recente episodio della ragazza che ha rischiato il coma etilico per aver bevuto alcolici a scuola. Il nucleo della questione è quindi la necessità di fornire strumenti educativi che aiutino i minori a comprendere i rischi e le opportunità dell’era digitale. La prevenzione e la sensibilizzazione sono essenziali per costruire un ambiente digitale sicuro e costruttivo ed è in questa direzione che si orienta il lavoro di Telefono Azzurro.

Spiega Ernesto Caffo, Presidente di Fondazione S.O.S Il Telefono Azzurro ETS: “Crediamo sia importante porre l’accento sulla necessità di una solida educazione digitale di bambini e ragazzi, che permetta loro di utilizzare in modo consapevole e responsabile le nuove tecnologie. È evidente come la chiave realistica per uno sviluppo tecnologico equilibrato e a misura di bambino non possa limitarsi a – naturalmente necessarie e doverose – disposizioni normative e regolamentari di portata sovranazionale, ma debba prevedere un percorso di collaborazione positiva e di corresponsabilità tra tutti i diversi attori. Non è demonizzando e vietando gli smartphone che risolviamo il problema, questo è un atteggiamento miope che ignora ad esempio l’effetto che anche computer e videogiochi – e in generale le piattaforme di gaming – hanno sui minori. Non possiamo pensare di bloccare questi strumenti attraverso logiche prettamente sanzionatorie, piuttosto è necessario ribadire l’importanza di stare accanto a bambini e adolescenti, garantendo loro un supporto continuo e concreto. Affinché l’utilizzo sempre più esteso e intenso delle innovazioni tecnologiche, anche da parte di bambini e adolescenti, non sia demonizzato o subìto, ma sia governato con consapevolezza e competenza”. “Come Telefono Azzurro invitiamo scuole, famiglie e istituzioni a lavorare insieme per promuovere un ambiente sereno, dove i ragazzi possano sentirsi protetti e ascoltati. È necessario un approccio educativo che valorizzi il rispetto reciproco e l’empatia, affinché nessun ragazzo si senta escluso o emarginato. Per farlo è fondamentale contrastare anche fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo, dentro e fuori la scuola. Per noi è una delle principali sfide da affrontare”, conclude Caffo.