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Maroni: ‘Dopo il voto, lascio segreteria’

“Io comunque passerò la mano da segretario federale della Lega e il congresso dovrà essere convocato per l’autunno o al massimo nella primavera del 2014. Se vincerò, sarò il garante istituzionale del percorso verso la macroregione del Nord, mentre il nuovo segretario dovrà realizzare il progetto politico del nuovo partito del Nord.

Se invece perderò, mi farò da parte perché ritengo che un leader che si candida non può riciclarsi se viene sconfitto”. Lo ha detto Roberto Maroni, in una intervista che verrà pubblicata oggi, a Gianluca Marchi direttore de L’Indipendenza. “Sarà differente dal passato – spiega Maroni – quando davanti a una sconfitta elettorale della Lega si cercava il capro espiatorio: ad esempio nel 1999, con il flop delle elezioni europee al 4,5%, il capro espiatorio fu Domenico Comino, buttato fuori al congresso straordinario di Varese. Oggi, siccome la decisione di fare certe alleanze è stata solo mia, mi assumerò per intero la responsabilità di un’ eventuale sconfitta, rimarrò nella Lega, ma farò il passaggio di consegne. A quel punto il movimento dovrà fare reset, inventarsi qualcosa di nuovo e cercarsi un segretario più giovane”.

BOBO CITA CHE GUEVARA “Siamo avanti, ma la strada non è in discesa, è una sfida difficile. Io però ci credo davvero e a conferma di ciò non mi sono creato il paracadute per Roma, scelta che non reputo di poca importanza. Poi, come diceva Che Guevara, chi lotta può perdere ma chi non lotta ha già perso”: lo dice Roberto Maroni in chiusura dell’intervista rilasciata a Gianluca Marchi.

LEGISLATURA NAZIONALE DURERA’ DUE ANNI “Penso che non durerà più di due anni e che sarà un casino. E tuttavia più il governo di Roma sarà debole meglio sarà per me governatore, perché il Nord avrà la forza per strappare qualsiasi cosa. Per questo la sfida si fa molto interessante: se vinciamo in Lombardia avremo finalmente la possibilità di realizzare il nostro sogno”: lo afferma Roberto Maroni nell’ intervista al quotidiano L’Indipendenza. “Se invece perdiamo – prosegue Maroni – vuol dire che avranno prevalso delusione e rassegnazione rispetto alla Lega e di conseguenza il modello di macroregione e l’idea di tenerci il 75% delle tasse finiranno per ritorsione in un cassetto e la Lombardia peggiorerà la propria condizione. E per la Lega sarà l’occasione di fare uno stop and go: fermarsi, riaggiornare tutto, rifare il programma e cercare un nuovo gruppo dirigente”. (ansa)