Quando i ministri “eccedono nel loro servizio e maltrattano il popolo di Dio, deturpano il volto della Chiesa, rovinano con atteggiamenti maschilisti e dittatoriali”.
Lo ha sottolineato papa Francesco , nel suo intervento in spagnolo durante la 18/a Congregazione generale del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità. “È doloroso – ha osservato – trovare in alcuni uffici parrocchiali ‘l’elenco dei prezzi’ dei servizi sacramentali come in un supermercato. O la Chiesa è il popolo fedele di Dio in cammino, santo e peccatore, o finisce per essere un’azienda di servizi vari, e quando gli agenti pastorali prendono questa seconda strada, la Chiesa diventa il supermercato della salvezza e i sacerdoti semplici dipendenti di una multinazionale”.
Per il Papa, questo è il “grande fallimento” al quale porta il clericalismo. Uguale amarezza, anzi, “dolore”, il Papa lo esprime per quei “giovani preti” che si vedono in giro nelle sartorie ecclesiastiche “che si provano abiti talari e cappelli o camici e rocchetti con pizzi”. “Basta”, ha avvertito, “questo è veramente uno scandalo”. Il clericalismo “è una frusta, è un flagello, una forma di mondanità che sporca e danneggia il volto della sposa del Signore, schiavizza il santo popolo fedele di Dio”.