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L’allarme dell’Onu: ‘umanità a rischio nei prossimi anni per troppo caldo’

Mancanza di acqua, esodi, malnutrizione ed estinzione di specie viventi: sono le conseguenze del riscaldamento climatico a cui la terra va incontro nei prossimi decenni senza un’azione decisa per ridurre la tendenza. È quanto si legge nella bozza di un rapporto Onu che l’Afp ha anticipato rispetto alla pubblicazione prevista nelle prossime settimane.

«Se la vita sulla terra può adattarsi con l’evoluzione di nuove specie e la creazione di nuovi ecosistemi – secondo gli esperti che hanno elaborato il rapporto – l’umanità non può farlo». Questo significa, avvertono, che la vita che conosciamo sarà completamente diversa quando i bambini nati quest’anno avranno trent’anni, o forse anche prima.

Anche se ci sarà una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, gli impatti devastanti del riscaldamento climatico sulla natura e l’umanità che ne dipende accelereranno, secondo il rapporto, e diventerà dolorosamente palpabile anche prima del 2050. Nei prossimi anni, stimano gli esperti, circa 420 milioni di persone in più sulla Terra dovranno affrontare canicole estreme se le temperature medie si alzeranno di 2 gradi. E senza una rapida inversione di tendenza, fino a 80 milioni in più rischiano la fame.

Il documento degli esperti del clima delle Nazioni Unite sottolinea che l’aumento degli «episodi di canicola estrema» metteranno a dura prova la resistenza umana al calore, soprattutto quando sarà accentuato dall’umidità. Il fenomeno è indicato tecnicamente come «termometro bagnato», abbreviato in TW. (ansa)