i Mirko Gabriele Narducci e Cristina Rossi

ROMA – “In merito a quanto anticipato da Antonella Giuli, Report ribadisce che non ha alcuna morbosità nei suoi confronti, né nei confronti del fratello ministro. Non è neppure vero che è accusata di essere assente sul lavoro”, il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, replica su Facebook all’accusa lanciata in una lettera aperta affidata alla stampa da Antonella Giuli, sorella del ministro per la Cultura, Alessandro Giuli, per smontate le “tesi accusatorie” che la riguardano e che andranno in onda nella puntata di questa sera di Report alle 20.30 su Rai3.

“Si può costringere una donna, una madre, una professionista che gode della stima dei suoi datori di lavoro a rivelare la verità dolente di una vita privata funestata dalla malattia d’un bambino di 7 anni irreversibilmente malato?“, scrive Antonella Giuli, rivelando un aspetto della sua vita privata che di fatto fa luce sulle allusioni riportate da Report. Secondo le indiscrezioni diffuse sulla puntata infatti, Antonella Giuli, assunta come addetta stampa della Camera dei deputati, con uno stipendio di 120 mila euro all’anno, trascurerebbe il suo incarico per dedicarsi all’attività di comunicazione di un unico partito, Fratelli d’Italia, cosa esclusa dai contratti degli addetti stampa parlamentari. E in più, avrebbe una sorta di trattamento preferenziale, come riporta l’inchiesta: “A differenza degli altri dipendenti dell’ufficio stampa, non partecipa ai turni del fine settimana ed è sollevata da tutta una serie di incombenze, come la rassegna stampa”.

Per smontare queste illazioni, la sorella del ministro Giuli è spinta a dare un quadro completo della sua situazione: “I miei fine settimana, i miei pochi attimi di libertà strappata alla vita sociale giornaliera, ma soprattutto le mie notti e i miei tormentati pensieri sono dedicati al mio dovere di madre di due bimbi piccoli uno dei quali […] affetto da una grave patologia curabile ma non guaribile, tale da rendere necessario il contributo della legge 104 art.3 comma 3. Ecco perché, come tutti gli altri addetti stampa sanno, all’alba sono dispensata dalla selezione della rassegna stampa cui si dedicano i miei generosissimi colleghi: devo preparare mio figlio e portarlo a scuola, dove è atteso da un’ammirevole maestra di sostegno”. Insomma, l’informazione riportata da Report non solo è indelicata, ma incompleta e parziale, perché se Giuli non assolve alla rassegna stampa e non lavora nei fine settimana evidentemente ne ha pieno diritto per legge in base alla sua situazione familiare.

RANUCCI: “SPECULAZIONE E PURO SCIACALLAGGIO”

Cerca di buttare acqua sul fuoco il conduttore di Report: “L’inchiesta a firma del nostro Giorgio Mottola documenta come Antonella Giuli, pur essendo stata assunta per chiamata diretta presso l’ufficio Stampa della Camera dei deputati come altri colleghi di altri partiti, abbia continuato a occuparsi di comunicazione in favore di Fratelli d’Italia, e in particolare di Arianna Meloni. Circostanza espressamente vietata dal suo contratto, che richiede l’esclusività e vieta ogni attività politica. Nessuno ha contestato ad Antonella Giuli il fatto di essere vicina ai suoi figli, ci mancherebbe. Qualsiasi speculazione giornalistica su questo tipo di interpretazione è puro sciacallaggio”. Lo scrive infatti Sigfrido Ranucci su Facebook, in merito alla puntata della trasmissione in onda stasera alle 20.30 su Rai3.

FDI: “INFORMAZIONI NON VERITIERE E DIFFAMANTI”

“Completamente falso che Antonella Giuli abbia lavorato per la nostra comunicazione dopo essere stata assunta alla Camera dei Deputati”. Così in una nota Fratelli d’Italia sulla questione sollevata da Report. “Chiunque racconti o faccia intendere diversamente sta consapevolmente diffondendo informazioni non veritiere a scopo diffamatorio”, aggiungono da FdI.

SOLIDARIETÀ BIPARTISAN PER GIULI

Inevitabili gli interventi della politica solidali con Antonella Giuli e non solo provenienti dal centrodestra: tra i tanti messaggi, giunti in modo bipartisan, anche quello di, Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera. “Sono fieramente all’opposizione del governo Meloni e del ministro Alessandro Giuli, ma non posso che esprimere solidarietà a lui e soprattutto a sua sorella Antonella, per la violenza che sta subendo da quando il fratello ha preso il posto di Sangiuliano”, scrive infatti in una nota Faraone.
“Prima no, non faceva notizia e non si montavano trasmissioni su di lei, non faceva ascolti. Adesso è stata costretta a raccontare di suo figlio, delle sue difficoltà, del tempo che dedica a lui, per rispondere a un attacco mediatico che con la politica non dovrebbe entrarci nulla. Al contrario di quello che dice Giorgia Meloni, per me sono uno dei peggiori governi della storia, ma nulla può giustificare il linciaggio mediatico, la mancanza totale di rispetto della vita di una donna e della sua famiglia”, conclude.

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