“Gino Cecchettin ha fatto della lotta alla violenza e all’odio una missione di vita. È sconvolgente, che a distanza di quasi un anno e mezzo dalla più grande tragedia concepibile, la morte di una figlia in modo così brutale, riceva ancora insulti e minacce, e solo perché ogni giorno cerca di trasformare il suo dolore in qualcosa di positivo. A lui va tutta la mia vicinanza e il mio rispetto”. Milena Cecchetto, consigliere regionale di Lega-Liga veneta, commenta così le offese sui social che hanno colpito Gino Cecchettin dopo la sua nomina a presidente onorario dell’Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne.
“Nonostante il dolore subito, il suo messaggio che ho letto lo scorso martedì in aula consiliare era pieno di speranza per il futuro. Ha una forza d’animo incredibile, e deve essere di esempio per tutti. Il modo in cui risponde ai vili che lo insultano continuamente- sottolinea Cecchetto- dimostra che tipo di persona è Gino Cecchettin. Siamo onorati che abbia accettato l’incarico di presidente onorario”.
La Uil del Veneto esprime “la propria incondizionata solidarietà a Gino Cecchettin, vittima di commenti aggressivi sui social. Siamo vicini a chi ha saputo trasformare una immane tragedia, come è stato l’assassinio della figlia Giulia, in un movimento di sensibilizzazione sulla violenza di genere, sull’affettività e sul rispetto. C’è un prima e un dopo Giulia Cecchettin, e vogliamo sostenere in tutti i modi papà Gino”. Il segretario della Uil del Veneto Roberto Toigo si augura che si “identifichino gli autori di questi vili attacchi, che vanno non solo condannati senza appello, ma adeguatamente perseguiti”.
“Di fronte a un padre che ha scelto di trasformare un dolore immane in una ricchezza collettiva, è sconcertante come possano esistere persone capaci di vomitare in questo modo odio e violenza. Rivolgo a Gino Cecchettin tutta la vicinanza”. A dirlo, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Vanessa Camani, in merito agli insulti social subiti da Cecchettin dopo la sua nomina a presidente onorario dell’Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne. “Lo ringrazio ancora per aver accettato l’incarico di questo nuovo organismo che a suo tempo avevo proposto al Consiglio regionale e gli auguro un proficuo lavoro in questa sua veste di guida. Ritengo che questo stesso, raccapricciante episodio di aggressione social nei suoi confronti, rappresenti uno dei tanti aspetti da approfondire attorno al fenomeno della violenza di genere. Non c’è dubbio: la battaglia culturale da condurre è ancora più evidente”, afferma Camani.
