Nel cuore del Trentino, qualcosa di straordinario ha preso vita. Nel Parco delle Plaze, a Dermulo, nel comune di Predaia, lo scultore Marco Martalar ha svelato la sua ultima creazione: il Radicosauro. Non è solo una scultura, ma una creatura fantastica fatta di legno, immaginazione e rispetto per la natura. Il Radicosauro unisce le forme di un felino e quelle di un rettile, dando corpo a un essere mitologico che porta con sé un messaggio importante: pace e armonia tra uomo e natura.

Il legno utilizzato proviene dagli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia del 2018. Dove c’era distruzione, oggi c’è bellezza. Martalar continua così la sua opera di trasformazione del dolore in rinascita, proprio come aveva fatto con il celebre Drago Vaia e l’Orso del Pradel. Ma il Radicosauro ha qualcosa in più. È stato posizionato in una zona del parco che, in certi periodi dell’anno, può venire sommersa dalle acque del lago di Santa Giustina. Questo significa che l’opera potrà “sparire” per poi tornare a emergere, creando un effetto magico e misterioso. Come se la natura stessa giocasse con l’opera d’arte, rendendola viva. “Si nutre di sole e acqua e custodisce i segreti della vita”, racconta Martalar. E a guardarlo, sembra proprio così: il Radicosauro sembra osservarti in silenzio, come se avesse qualcosa da dire a chi sa ascoltare.

Il progetto è stato interamente finanziato dal Comune di Predaia, che ha creduto fin da subito nel potere dell’arte come motore di valorizzazione del territorio. E ora, anche la Val di Non ha la sua opera firmata Martalar, che diventa parte di un vero e proprio museo a cielo aperto. Il Radicosauro non è solo un’opera da fotografare. È un’esperienza da vivere.Perché l’arte, quando nasce dalla natura, riesce a parlare al cuore di tutti.

V.R.

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