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Il punto sulla Sanità del Governatore . ‘Ecco perchè ho preso certe decisioni. Tutte alla luce della legalità’

“Ho tenuto fede all’impegno preso con gli elettori di ridurre il numero delle Ulss. Già nel 2010 avevo proposto di costituire una sola Ulss per Provincia. E ora, a scadenza di mandato dei 23 direttori generali in carica, ho ritenuto doveroso assumere la responsabilità di questa scelta, nominando sette direttori generali provinciali per 5 anni e dando il via alla riforma della governance della sanità veneta”.

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha esordito così nella seduta straordinaria del Consiglio veneto richiesta dalle opposizioni per discutere le nomine dei nove direttori generali delle Ulss venete, ritenute “non conformi alla programmazione sociosanitaria regionale”. “Alla scadenza del 31 dicembre 2015 del mandato dei 23 direttori generali – ha spiegato Zaia – avevo davanti tre possibilità: 1) procedere alle nuove nomine con incarico triennale, con il risultato che la geografia delle aziende sanitarie sarebbe rimasta immutata sino al 31 dicembre 2018. Soluzione politicamente non sostenibile, perchè ad un anno e mezzo dalle elezioni qualunque riforma sarebbe risultata impossibile: 2) nominare 21 commissari per un anno. Soluzione, questa, priva di supporto giuridico, perché non si può commissariare l’intera sanità veneta senza motivazioni; 3) terzo e ultima opzione: nominare 7 direttori provinciali più altri due, per l’Ulss del Veneto Orientale e per l’Ulss di Bassano per le prerogative territoriali di queste due aree: la prima è l’Ulss più turistica del Veneto con 16 milioni di presenze nella stagione balneare; e nella seconda ci sono addirittura istanze del territorio che parlano di una Ulss Pedemontana. Questa è la fotografia consolidata, che consegno al Consiglio: i commissari scadono il 31 dicembre 2016 e il Consiglio ha quindi un anno di tempo per dirmi che cosa vuol fare, se prorogare i commissari – e spero di no – o consolidare definitivamente il numero delle Ulss”.

Analogo il ragionamento del presidente Zaia sull’altra questione sollevata dalle opposizioni, il futuro della proposta di legge che istituisce l’’Azienda Zero’, cioè l’azienda unica per gestione amministrativa, acquisti e contratti. “La proposta di legge

è all’ordine del giorno della quinta Commissione consiliare. E’ un preciso impegno che ho assunto con gli elettori, che porta la mia firma e al quale non rinunciamo. Non è un atto di arroganza, ma di coerenza. Una volta approvato il bilancio l’”Azienda Zero” sarà il primo argomento in discussione, pronti ad accogliere alcune modifiche suggerite nelle audizioni, come il mantenimento del sociale nel territorio e della figura del direttore sociale in ogni Ulss”. L’”Azienda Zero”, ha ribadito il presidente, è cardine e punto irrinunciabile del suo programma di governo e di riforma della sanità, da anteporre alla revisione del piano sociosanitario regionale. “Se la proposta delle opposizioni – ha scandito il presidente – è di anteporre la revisione piano sociosanitario regionale, ribadisco che per questa amministrazione la priorità è definire il numero delle Ulss e l’Azienda Zero, dopodichè andremo ad aggiornare insieme il piano sociosanitario 2012-2016”

Entrando nel dettaglio delle singole nomine per le aziende sanitarie venete, il presidente Zaia si è soffermato a spiegare le ragioni della nomina dell’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova Claudio Dario al vertice dell’azienda territoriale patavina (e quindi commissario delle due Ulss dell’Alta e della Bassa). “Inizialmente avevo pensato di unificare l’azienda ospedaliera con quella sanitaria di tutta la provincia – ha ricostruito Zaia – ma dal punto di vista giudico l’unificazione delle due figure è incompatibile, perché una è fornitore di servizi e l’altra erogatore di servizi. Preso atto di ciò, e tenuto conto che il direttore generale dell’Ulss 15 dell’Alta Padovana non poteva svolgere il terzo mandato nella sua Ulss, ho scelto di affidare al dottor Claudio Dario, che meglio conosce la realtà padovana, la guida della sanità per l’intera provincia”.

Sempre su Padova, il presidente ha ulteriormente confermato che il nuovo Policlinico di Padova e del Veneto si farà e che “la Regione non cede di un millimetro rispetto all’impegno preso di stanziare 50 milioni di euro l’anno per tre anni”. “Ma finchè non partirà il cantiere – ha aggiunto – trovo più concreto e giusto che quei soldi, che sono della sanità, nell’attesa vadano a finanziare altre opere”.

Quanto ai costi delle nuove nomine in sanità Zaia ha assicurato che i contratti con i nuovi direttori generali sono stati siglati a parità di stipendio con i direttori precedenti (“anche se i direttori provinciali hanno la responsabilità su un bacino d’utenza molto più vasto”, ha fatto notare), attingendo all’albo dei manager validati e rispettando quindi tutti i requisiti di legge e senza alcun possibile timore di danno erariale. “Anzi, abbiamo anche tenuto conto delle professioni sanitarie, nominando, per la prima volta, direttore sociale nell’Ulss 10 del Veneto Orientale il dottor Mauro Filippi, espressione appunto delle professioni sanitarie non mediche”.

“Non ci sono dubbi sulla legalità del percorso intrapreso – ha concluso Zaia, rivolto all’emiciclo di palazzo Ferro-Fini – Se ci sono dubbi di natura politica, li discutiamo in Consiglio con le scelte che andremo a intraprendere. Ma se qualcuno ha dubbi di legalità, si assuma la responsabilità di denunciarli alla magistratura”.