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Il liceo Made in Italy che vuole Giorgia Meloni. M5Stelle: “Modo vecchio di pensare la scuola”

“Voglio fare i complimenti a questi ragazzi. Si è sempre detto che il liceo avrebbe dato grandi sbocchi lavorativi ma ci si dimentica che in questi istituti ci sono sbocchi professionali più alti di altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, è questo il liceo”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo dice ad una scuola di agraria durante la sua visita al Vinitaly di Verona.

Nel liceo agrario “c’è qualcosa di profondamente legato alla nostra cultura e che i nostri studenti portano avanti e tramandano. Per questo – aggiunge Meloni – ragioniamo su un liceo del Made in Italy che spieghi il legame profondo che esiste tra la nostra cultura e la nostra identità, che è la cosa più preziosa che abbiamo e che si studia nei licei agrari“, conclude.

M5S A MELONI: LICEO MADE IN ITALY? PROPAGANDA

Sulla proposta del liceo Made in Italy, annunciato dalla premier Meloni, sono intervenuti gli esponenti M5S in commissione Istruzione alla Camera e al Senato: “Il dualismo tra istituti tecnici e licei di cui ha parlato ieri, Giorgia Meloni al Vinitaly rappresenta un modo vecchio di pensare alla scuola, che ripropone un dibattito che non fa bene nè ai licei né agli istituti tecnici. L’idea di creare un liceo ‘del made in Italy’ è l’ennesima trovata di propaganda, quando invece è indispensabile valorizzare nuove figure tecniche specializzate con il coinvolgimento e la messa in rete delle aziende. Ad ogni modo visto che Meloni ha parlato di scuola le segnaliamo un appuntamento importante: il prossimo 11 aprile è calendarizzata alla Camera la nostra mozione che chiede al Governo di fare un passo indietro sulla possibile chiusura di quasi 700 istituti scolastici sul territorio italiano, sullo spaccamento del sistema scolastico nazionale con la proposta Calderoli sulle autonomie, e di fare di più per valorizzare prof e personale scolastico. Se le sta a cuore la scuola pubblica italiana non faccia solo annunci spot ma dica ai suoi in Parlamento di agire concretamente a sostegno della comunità scolastica”.