La forte impennata dei costi delle materie prime e dell’energia, alimentata dalla guerra in Ucraina, sta mettendo a dura prova la tenuta delle cartiere e dell’intera filiera editoriale italiana. I costi del gas per produrre una tonnellata di carta sono nettamente superiori al costo di vendita, come denunciano ormai da tempo l’Assocarta, l’Associazione Italiana Editori (Aie), l’Associazione Nazionale Editoria di Settore (Anes) e la Federazione Carta Grafica.
Secondo Assocarta, lo scorso dicembre le cartiere italiane pagavano il gas naturale, col quale producono energia elettrica per il funzionamento degli impianti, cinque volte in più, ma in questi giorni, con l’escalation del conflitto in Ucraina, il costo è mediamente decuplicato, con punte di quindici volte di più.
Il settore della cartiere conta circa 150 stabilimenti, dislocati in tutti il Paese, che hanno prodotto nel 2021 oltre 9,6 milioni di tonnellate (+12,5% su 2020) generando un fatturato di 8,18 miliardi di euro, in aumento del 28,6% sul 2020.
Di riflesso, l’impennata del costo della carta, rischia di generare una minore offerta di libri e riviste, ritardi nelle consegne, possibili aumenti dei prezzi per il pubblico dei lettori, senza escludere gravi problemi per l’editoria scolastica. Per questo l’Aie, l’Anes e la Federazione Carta Grafica chiedono al Governo un credito di imposta sull’acquisto di carta grafica per fini editoriali.
Con le cartiere si sta bloccando inoltre l’intera filiera per la produzione di imballaggi, di carte igieniche sanitarie, di carte medicali, oltre all’economia circolare e al riciclo della carta. Assocarta guarda con attenzione al Consiglio europeo di Versailles ed è favorevole alla proposta di imporre un tetto temporaneo al prezzo del gas che sarà valutata in queste ore dalla Commissione europea.
“Parecchie cartiere hanno deciso di rallentare o fermare momentaneamente la produzione in attesa che passi questo momento di prezzo esagerato del gas – ha spiegato il presidente di Assocarta, Lorenzo Poli, ai microfoni di Radio anch’io – il gas oggi è libero di fluttuare del 20-30% dalla sera alla mattina, non c’è nessun limite, la speculazione finanziaria può creare qualsiasi bolla e distruggerla nella stessa giornata, è impossibile lavorare così”.