Le attuali generazioni di anziani beneficiano di un benessere economico più alto dei coetanei di altre epoche e di quello che gli attuali giovani e adulti si attendono per la loro longevità. Un benessere che gli anziani hanno costruito nel tempo grazie alla contribuzione, a cui devono la pensione, e alla buona gestione dei risparmi accumulati. Attualmente, infatti, una famiglia con a capo una persona anziana, rispetto a una con capofamiglia con età sino a 40 anni, ha un valore della ricchezza netta media superiore del 50,8% e un valore delle attività finanziarie superiore del 100,7%. Questo quello che emerge dall‘analisi dell’Osservatorio Silver Economy Censis-Tendercapital 2023, “I longevi e il risparmio: valori e scelte”, presentato questo pomeriggio al Salone del Risparmio a Milano.
In venti anni, infatti, la ricchezza netta familiare media degli anziani ha registrato +3,8% reale, in controtendenza rispetto a quella delle persone fino a 40 anni (-11,9%) e di quelle tra 41 e 65 anni (-13,5%). Per quanto riguarda la ricchezza finanziaria dei longevi, in venti anni è aumentata in termini reali del +6,9%, rispetto a un calo di quasi il 20% di quella delle persone fino a 40 anni e del 17,7% per le persone tra 41 e 65 anni.
IN AUMENTO GLI OVER 65
Dall’Osservatorio Censis-Tendercapital sulla Silver Economy emerge inoltre come le persone che hanno compiuto 65 anni siano in aumento: sono 14.177.445 e, rispetto a venti anni fa, con un incremento di 3.323.545 persone (+30,6%). Nei prossimi venti anni, inoltre, si prevede che gli anziani diventeranno 18.953.717, con un aumento di 4.776.272 individui (+33,7%).
IL RUOLO DELLA PENSIONE
L’economia dell’età longeva mette in luce anche il ruolo della pensione: il 65,3% degli anziani ritiene che la sola pensione non garantisca il benessere nella terza e quarta età, idea condivisa dal 74,7% dei giovani e dal 79,1% degli adulti. L’84,6% dei longevi dichiara quindi che, per una vecchiaia serena e in condizione di benessere, è fondamentale nella vita investire bene il risparmio: lo pensano anche l’80,9% degli adulti e il 76,7% dei giovani.
IL SISTEMA DI WELFARE
Ma la condizione degli anziani attuali deve molto anche all’efficacia del nostro sistema di welfare. Oggi, però, si assiste al ritorno di finanziamenti al welfare inadeguati rispetto alle dinamiche di invecchiamento, al boom delle cronicità e alla necessità di servizi per eventuali emergenze. In ambito sanitario, ad esempio, per l’84,1% degli anziani nell’ultimo anno è diventato più difficile accedere alle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale della propria Regione, a causa di liste di attesa sempre più lunghe. Il risparmio per gli anziani diventa, così, un vero polmone finanziario a cui ricorrere per pagare servizi e prestazioni sanitarie altrimenti difficilmente accessibili in tempi appropriati.