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Emergenza Pfas. Tavola rotonda non chiamano le associazioni dei cittadini colpiti

Vicenda Pfas, un vaso di Pandora che in regione  Veneto decidono, o devono per forza di cose,  scoperchiare sorvolando però di invitare le persone colpite dalla contaminazione o  quanto meno le associazioni che le rappresentano.

Seppure l’incontro di lunedì 30 maggio alle 9.30 all’ospedale di Mestre sia aperto a tutti, c’era da aspettarsi un coinvolgimento diretto delle persone direttamente colpite dal ‘caso Pfas’.

Il numero e il nome dei partecipanti alla tavola rotonda fanno presumere il classico evento da convegno, organizzato da S.it.i a cui parteciperanno i rappresentati in materia sanitaria e ambientale della Regione e dell’Istituto Superiore di Sanità. Verranno affrontate le caratteristiche dell’inquinamento da Pfas che, per la vastità accertata e denunciata da più di tre anni dai medici dell’ambiente dell’Isde,  accomuna famigeratamente il Veneto alla Terra dei fuochi.

I numeri del caso parlano da soli: 3 le province colpite Vicenza Padova e Verona; 31 i comuni maggiormente colpiti; 250 mila le persone interessate dal problema, delle quali 60 mila contaminate abitano nelle aree colpite più gravemente dal versamento delle sostanze perfluoroalchiliche nelle acque; 3 anni la giacenza in Procura a Vicenza del fascicolo delle indagini sull’origine dell’inquinamento; 100 milioni di euro l’anno ipotizzati per gli interventi strutturali di bonifica.

Di tutto questo parleranno il 30 maggio gli esperti in materia, sanitaria e ambientale, ovviando di dar voce ufficiale a chi finora ha seguito e denunciato, col rischio fino a poco meno di un mese fa di esser a loro volta denunciati per ‘creato allarmismo’ dalla Regione.
Chi fosse interessato a partecipare all’evento dovrà entro il 25 maggio comunicarlo con email: barbara.pellizzari@ulss7.it

Paola Viero