Emergenza caldo, scatta il piano dell’Ulss 4 Alto Vicentina per aiutare i soggetti più a rischio e prevenire le patologie causate dalle elevate temperature.

Il progetto, che coinvolge medici di famiglia, pediatri, Guardia Medica, Servizi di Assistenza Domiciliare Distrettuale, Comuni, Case di Riposo, Protezione Civile, Volontariato Sociale, agisce su più fronti. Si parte dall’informazione capillare tramite gli opuscoli che sono stati e vengono ancora diffusi all’interno locali pubblici, nei servizi sanitari e sociali del territorio, nelle parrocchie e nelle farmacie. Poi si passa al coinvolgimento diretto dei medici di famiglia, con un monitoraggio dei pazienti a rischio e con l’immediata segnalazione al Distretto e ai Servizi Sociali comunali delle situazioni che necessitano di attenzione. Ma non solo. Tutti gli operatori sono stati messi in preallarme – in particolare pronto soccorso e centrale operativa del 118 – ed è stato potenziato il servizio infermieristico. Infine in accordo con la Protezione civile sono stati previsti piani di intervento particolareggiati: in caso di necessità gli stessi Comuni possono trasferire le persone in ambienti climatizzati o in zone montane-collinari o termali, mentre le Strutture Residenziali e Semiresidenziali, possono incrementare al bisogno spazi e ambienti climatizzati per l’accoglienza delle persone a rischio.

“Ogni giorno riceviamo dall’Arpav un bollettino – ha sottolineato Mario Righele, direttore delle Cure Primarie dell’Ulss 4 e referente aziendale per l’emergenza caldo – valido per il giorno corrente e per quello successivo, sulla previsione del disagio fisico e della qualità dell’aria per la Regione del Veneto, che diffondiamo tempestivamente a tutti i Medici di Famiglia del territorio e alle Case di Riposo”. Una segnalazione giornaliera per tenere sempre sotto controllo il caldo e le eventuali situazioni di pericolo. “Emergenze vere e proprie al momento attuale non ce ne sono, come confermano anche gli operatori del Pronto Soccorso dell’Ospedale Unico – ha detto Daniela Carraro, Direttore Generale dell’Ulss 4 – Ciò si spiega in parte osservando che una buona percentuale del nostro territorio è collinare e pedemontano, dunque risente in misura minore dell’afa e del disagio, ma soprattutto considerando la capillarità dei servizi territoriali della nostra azienda e del prezioso lavoro di rete svolto negli anni.”

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