“La situazione è tragica, dall’oggi al domani ci hanno chiusi. Fino al 23 dicembre, giorno in cui si è riunita la cabina di regia di governo, nella bozza del decreto le discoteche dovevano rimanere aperte, con super green pass e tampone. Poi è piombata sul tavolo del Consiglio dei ministri la decisione di chiuderci, probabilmente del ministro della Salute Roberto Speranza. Come al solito c’è stato un accanimento contro di noi, analogamente a quello dell’estate scorsa. Più che un accanimento però lo chiamerei bullismo di categoria: da due anni il governo ci sta bullizzando”. Così Maurizio Pasca, presidente di Silb-Fipe, l’associazione italiana delle imprese di intrattenimento e delle sale da ballo, all’agenzia Dire, a proposito del decreto festività che ha chiuso le discoteche durante i giorni di festa, in particolar modo il 31 dicembre, serata su cui molti esercenti contavano. “Se scenderemo in piazza? La piazza la lasciamo ai lavoratori, noi siamo imprenditori e ci faremo sentire nelle sedi competenti.
Scriveremo al presidente del Consiglio Draghi e al ministro dell’interno Lamorgese”, annuncia Pasca. “Soprattutto vigileremo affinchè non vi siano ulteriori abusi perché già ora- conclude- ho raccolto centinaia di video che testimoniano come ristoranti e pub si stiano trasformando in discoteche, mentre le vere discoteche e le sale da ballo sono state chiuse”. Pasca, che già l’estate scorsa denunciava fenomeni di abusivismo, aggiunge che come imprenditori penalizzati “saremo agguerriti e denunceremo chi adatta la sala di un ristorante ad una discoteca” e spiega anche che “dal governo, a seguito del passo indietro sulla bozza del decreto, non è arrivata alcuna risposta: si sono dileguati”. Ma, prosegue Pasca, “vogliamo capire qual è stato il corto circuito che ha fatto cambiare il decreto e chiudere le discoteche”.
Per il Presidente Silb-Fipe “il rischio ora è che si proroghi questa chiusura fino al 31 marzo, ovvero fino al termine dello stato di emergenza. E adesso chiederemo anche gli indennizzi per queste decisioni, che dovranno essere rapidi però, non come quelli della scorsa estate che stiamo ancora aspettando- denuncia Pasca- perchè il danno è incalcolabile, con il Capodanno saltato noi perdiamo il 15% del fatturato di un’intera stagione e facciamo perdere il lavoro a tutti coloro che avevamo assunto per le riaperture della discoteche. Dietro ogni lavoratore che non guadagnerà a causa delle discoteche chiuse, c’è una famiglia”, conclude Pasca.
Agenzia Dire