Nella storia della politica dell’Alto Vicentino non era mai accaduto che un sindaco inviasse un comunicato stampa dai toni formali per invitare ufficialmente l’opposizione ad evitare di ingolfare le sedute di consiglio comunale di mozioni inesatte nella scrittura istituzionale.
Il problema è venuto fuori durante le tre serate che la settimana scorsa, nella sala consiliare di Schio, hanno costretto a ore e ore di dibattito, oltre 4 ore ogni seduta, che poi non hanno portato a nulla.
Tirando in ballo il costo delle sedute che sono a carico dei cittadini che pagano le tasse, il sindaco Valter Orsi ha rivolto un invito costruttivo ai consiglieri di minoranza affinchè studino e si preparino adeguatamente per evitare di trascorrere altre tre serate che rischiano di costare caro senza che queste abbiano un valore per i cittadini. Perchè, in pratica, se un documento approda in consiglio senza che sia scritto adeguatamente, è come se venisse rispedito al mittente, facendo perdere tempo a chi partecipa alla seduta pubblica.
Il problema non è solo del Comune di Schio, perchè negli anni passati si è assistito a consigli comunali di basso livello, dovuti all’inesperienza di consiglieri comunali che un tempo si preparavano prima di entrare in consiglio e oggi invece, sembrano andare allo sbaraglio senza alcun pudore.
A fargli eco, puntando però non sulla formalità della mozione, ma entrando nel merito di argomenti che arrivano a toccare perfino la fame nel mondo, è l’assessore al Bilancio di Thiene Alberto Samperi. “A volte in consiglio comunale vengono portati argomenti che non hanno nulla a che fare con il Comune, come ad esempio la deforestazione dell’Amazzonia o la crisi del Venezuela. Temi sicuramente nobili e sui quali i cittadini devono riflettere, ma sui quali il Comune di Thiene non può fare nulla. La verità è che portare questi temi in un consiglio comunale di una piccola città è semplice e non richiede nessun tipo di studio. Spesso si tratta di interventi , a spese del contribuente, che sono autoreferenziali di chi ostenta la conoscenza di un argomento, che però non è pertinente alle competenze di una amministrazione comunale. – sottolinea Samperi – Sarebbe più stimolante per una maggioranza affrontare temi che riguardano l’urbanistica, il commercio o i lavori pubblici della propria città. Temi per i quali però bisogna studiare molto e non sempre il consigliere comunale in generale è disposto a farlo. Ma solo così si cresce. Il ruolo del consigliere comunale è molto delicato, io ne ho rispetto, ma richiede impegno , costante studio e conoscenza di quanto accade nel territorio che ti ha eletto”.
In sostanza, quanto viene denunciato sia a Schio che a Thiene è un livello di preparazione minima per poter stare seduto su uno scranno che ha un valore per la collettività. Il consigliere comunale è portavoce delle istanze dei cittadini che lo hanno eletto, che sia di maggioranza o di minoranza, è delegato a farsi portavoce dei bisogni del popolo che attraverso questa figura democratica ha accesso indiretto alle stanze dei bottoni.
“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare – ha concluso Valter Orsi – Ben vengano le mozioni che servono da stimolo per amministrare bene e arrivare là dove un sindaco non può arrivare da solo. Ma si tenga conto degli strumenti che un primo cittadino possiede concretamente e che non può inventarsi ingannando il popolo su tematiche che non può affrontare. E’ il caso di Bibbiano, uno scandalo che certamente ha aperto gli occhi agli italiani, che non va sottovalutato e che va attenzionato bene in ogni singola porzione di territorio. Da qui a pretendere controlli semestrali all’interno delle Ulss delegate dalla legge ad occuparsi dei servizi d’affidamento dei minori, c’è una impossibilità pratica di intervento. Questo non significa sottovalutare un tema sul quale, concordo con il consigliere Alex Cioni, non dovrebbero esserci colori politici, collaborando insieme per la tutela dei minori. Lo stesso discorso si può fare sul controllo di vicinato. Non c’è sindaco a cui non stia a cuore la sicurezza, bene primario che va garantito al popolo, ma per essere concreti e onesti con i cittadini è giusto spiegare loro che il tema sicurezza non può essere affrontato in maniera grossolana e populistica. Un sindaco può garantire fondi affinchè vengano messe in campo tutte le forme di tutela nei confronti del cittadino, ma non dimentichiamo che nel concreto è giusto che a garantire sicurezza ci siano persone in divisa preparate e incaricate dallo Stato per svolgere questo lavoro. Tutte le forme di volontariato sono bene accette ma non ci deve essere l’illusione che queste siano la soluzione dei problemi”.
Cioni: “Il ruolo dell’opposizione è democrazia e va rispettato”
A risentirsi del comunicato stampa fatto redigere dal sindaco Orsi è stato il neo consigliere di minoranza Alex Cioni, che anche quando non aveva cariche istituzionali, si è sempre distinto per il ruolo attivo di denuncia di quello che non andava nella città di Schio. Dopo l’elezione, Cioni ha ingranato la marcia, utilizzando il proprio ruolo istituzionale per farsi portavoce delle istanze di chi lo ha voluto sulla poltrona del consiglio di Schio. “Il sindaco Orsi l’ha messa sul piano economico, dichiarando pubblicamente che ogni seduta di consiglio comunale ha un costo, ma la storia insegna che la democrazia ha sempre avuto un prezzo e se si viene a puntare il dito contro le mie mozioni. Si pensi allora alle sedute fiume di commissioni dai contenuti sterili che costano altrettanto – ha dichiarato un piccato Alex Cioni, molto motivato ad esercitare il ruolo di opposizione all’amministrazione Orsi – Forse Valter Orsi ha dimenticato di quando lui era seduto al mio posto e faceva esattamente le stesse cose che adesso faccio io. Sicuramente c’è da migliorare e invito tutti i miei colleghi consiglieri a scrivere correttamente le rispettive mozioni. Effettivamente nell’ultima seduta di consiglio ce n’erano troppe da discutere, ma non ci si riuniva da prima dell’estate. Mi sono ripromesso di impegnarmi perchè credo nella figura del consigliere comunale. In merito a Bibbiano, il mio non voleva essere una denuncia del sistema Alto Vicentino, di cui non ho ancora i numeri, ma uno sprone a guardarci intorno perchè dopo il caso Bibbiano le inchieste sono esplose ovunque e non bisogna abbassare la guardia. Con la mia mozione volevo addirittura coinvolgere la maggioranza affinchè unissimo le forze per un tema che non deve avere colori politici, ma deve essere una voglia di conoscenza unanime. Presenterò una nuova mozione e nel frattempo, in occasione della manifestazione che si è tenuta a Thiene, ho preso contatti con un’associazione molto attiva sul tema affidi che mi supporterà in un’indagine che mira a coinvolgere tutti i Comuni dell’Alto Vicentino”.
Anna Bianchini