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Cresce il turismo in Veneto, boom in montagna. “Crisi, maltempo e concorrenza non ci fanno paura”

Le vacanze sono finite ed è arrivato il tempo di tracciare un bilancio. Un bilancio decisamente positivo, soprattutto per le zone di montagna, secondo l’assessore regionale Federico Caner, che ha commentato: “Siamo capaci di essere attrattivi anche in una congiuntura contraria. Siamo più forti di crisi, maltempo, paure e statuti speciali confinanti”.

Nel periodo che va da inizio gennaio a fine agosto, il turismo veneto ha fatto registrare significativi successi: più 1,3% degli arrivi (10 milioni 828 mila), più 2,6% delle presenze (38 milioni 609 mila) rispetto allo stesso periodo del 2015.

I dati, stimati ma molto attendibili, sono stati elaborati dal Sistema Statistico Regionale e sono stati diffusi in occasione di un incontro con gli albergatori.

“I vacanzieri amano sempre di più il Veneto – ha commentato un Caner particolarmente soddisfatto – e la nostra offerta anche in questi otto mesi si è dimostrata attrattiva e capace di contrastare un quadro generale negativo, con la crisi economica che morde, con il terrorismo che può aver spinto più di qualcuno a non viaggiare, con le bizze del tempo a maggio e giugno, che hanno fortemente penalizzato il settore balneare, capace peraltro di uno straordinario recupero a luglio e agosto. Mi piace segnalare – aggiunge l’Assessore – la nuova crescita della montagna, alla quale abbiamo dedicato una particolare attenzione promozionale, anche con Buy Veneto. Gli sforzi di rilancio che abbiamo messo in campo stanno facendo vedere i loro effetti. L’offerta veneta continua a piacere – fa notare Caner – per le sue caratteristiche peculiari: la varietà con mare, montagna, laghi, terme, città d’arte nel raggio di 200 chilometri; l’abbinamento sempre più forte con enogastronomia, storia, arte, qualità paesaggistiche; la qualità della ricettività e la professionalità degli operatori, alle prese con un fisco e una burocrazia asfissianti che tolgono risorse agli investimenti, e con l’impari contesa con tante aree turistiche concorrenti in territori baciati dagli Statuti Speciali”.

Complessivamente gli aumenti riguardano tutti i settori, ad esclusione del balneare che ha pagato con pesanti cali il maltempo di maggio e giugno, peraltro recuperati fino a un sostanziale pareggio (meno 0,2% di presenze) e sia gli italiani che gli stranieri.

Tra i diversi settori, spicca il salto in avanti della montagna, che, dopo il più 10% dell’anno scorso, segna una nuova crescita per certi versi sorprendente (arrivi più 8,5%, presenze più 6,4%; molto bene anche le terme (arrivi più 5,6%, presenze più 4,6%); vistosi segni positivi per il lago (arrivi più 2,7%, presenze addirittura più 5,8%); bene le città d’arte (arrivi più 1,7%, presenze più 3,2%; come si è detto, il mare ha sofferto pesantemente il maltempo di maggio e giugno, ma contiene le perdite ad un 2,2% negli arrivi e a uno 0,2% nelle presenze.

Tutte con il segno più anche le tipologie ricettive. Per le presenze il dato migliore è per gli hotel a 3 stelle (più 4,3%), seguiti da quelli a 2 stelle (più 3,7%), dai 4 stelle (più 2,9%), dai 5 stelle (più 1,9%), e da campeggi e villaggi turistici (più 1,1%).

“Anche quest’anno il turismo veneto sta vincendo la sempre più difficile competizione sul mercato globale – ha concluso Caner – ma nessun successo deve essere considerato l’ultimo, bensì una base incoraggiante per il lavoro finalizzato a raggiungere nuovi traguardi. La Regione, nonostante i tagli piovuti da Roma su tutti i settori, turismo compreso, c’è. Abbiamo fatto e faremo ancora la nostra parte con tutte le energie e le risorse disponibili. Il turismo costituisce la prima economia del Veneto e come tale è stato e sarà seguito dalla Regione”.

A.B.